venerdì 4 luglio 2008

Rugby o altro sport fa lo stesso: l'importante è fare sesso..


Brevi incontri intimi con il partner, la ricetta per prestazioni sportive al top
di Rossella Regina

Secondo i recenti studi di due urologi, rispettivamente, austriaco e statunitense, Christian Kratzik e Drogo K. Montagne, fare sport comporta ottimi risultati a livello sessuale. Il chè non rappresenta una grandissima novità, dal momento che a tutti è noto quanto l'attività fisica porti giovamento al corpo.
Ciò, che invece, risulta sorprendente, è la possibilità che alla regola di cui sopra (tanto sport = far bene l'amore) possa essere applicata la proprietà transitiva, come ci conferma la Dott.ssa Tiberi, psico-sessuologa romana balzata agli onori della cronaca per le sue partecipazioni televisive al format RAI condotto da Alda D'Eusanio, 'Ricomincio da qui'.
Altro che schemi di gioco erronei o stanchezza, quindi!!! Alla luce della disfatta degli Azzurri agli Europei si nasconderebbe niente poco di meno che l'assenza o la carenza di sesso.
Il sesso può rappresentare un momento di assoluto relax in cui scaricare l'angoscia, non solo a livello fisico ma anche psicologico. Una sana attività sessuale – continua la Dott.ssa - dà la possibilità ad un atleta che soffre fortemente l'ansia pre-gara di abbassarla e, quindi, di affrontare la prestazione sportiva in modo più lucido e funzionale.
Fare sesso significa spendere molte energie. Si può essere sicuri che, dopo una 'notte brava' un calciatore renda quanto dopo una 'in bianco'?
Beh, se si parla di una "notte brava", no. Al contrario, un incontro breve, ma coinvolgente sul piano affettivo-sessuale può, invece, migliorare addirittura le prestazioni.
Trattandosi di una questione puramente fisica, in questi casi, un partner vale l'altro?
Assolutamente no! Il calo di rendimento si osserva proprio a seguito di incontri sessuali di natura occasionale, caratterizzati dalla mancanza di tutte quelle componenti psichiche che coccolano lo spirito e bilanciano il dispendio energetico.
Insomma, questo è quello che pensa una studiosa della materia, ma qual è il punto di vista dei diretti interessati, alias gli sportivi? Abbiamo rivolto la domanda a due campioni, un portiere della serie A (che per motivi societari non ha voluto rivelarsi al pubblico) ed un asso del rugby, Denis Dallan.
Mentre il misterioso portiere, di poche parole, si mostra a favore del sesso pre-partita, inteso esclusivamente come rapporto di coppia (Le 'espressioni solitarie', per così dire, mi disturbano), Denis Dallan (42 presenze nella nazionale italiana, sette scudetti alle spalle) confessa: Sono d'accordo con il sesso pre-partita ma nell'intento di fermarsi ai preliminari, così da non scaricare tutta l'energia nervosa correndo il rischio di arrivare in campo senza la giusta dose di aggressività.
Insomma, gli sportivi non sembrano essere propensi all'astinenza totale che allenatori considerano regola ferrea ed imprescindibile per il buon esito di una partita. Sarà…ma visti e considerati i rischi che l'applicazione di questa regola comporta, vedi Italia-Spagna, forse sarebbe proprio il caso di lasciarli sfogare, questi ragazzi!!! E chissà, magari, chi si sfoga bene…vince anche due volte!!!
Rossella Regina-(da italia chiama italia)

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"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks