mercoledì 8 ottobre 2008

Challenge cup per 4 italiane...



Poche scusa quest' anno.La Challenge Cup 2008/09 diventa,quindi, un decisivo banco di prova per la stessa FIR per capire quale sia l’effettiva forma e dimensione da dare al rugby italiano per confrontarsi ad armi pari con Home Unions e cugini d’oltralpe. Questo in concomitanza con la crisi della LIRE (la Lega Rugby che non annovera al suo interno i due club partecipanti alla Heineken Cup) che rischia concretamente lo scioglimento al termine della stagione. Fondamentale sarà quindi la risposta che daranno i club all’impegno europeo, con l’imput di non risparmiare i migliori in vista del campionato, pratica che più volte in passato ha portato gli italiani a schierare formazioni decisamente “strane” nei templi sacri del rugby, con risultati decisamente da dimenticare. L’assenza di squadre direttamente coinvolte nella lotta per non retrocedere in Serie A rappresenta però una garanzia, con il solo Rovigo che potrebbe incorrere in problemi numerici, con una rosa decisamente più ristretta rispetto a Viadana, ma anche a Parma e Petrarca. I rosso-blu tornano però in Europa dopo alcuni anni d’assenza e già questo rappresenta una garanzia: al Battaglini Connacht e Dax possono capitolare, come sempre ben più difficili saranno invece le trasferte. La squadra più attrezzata per l’Europa appare Viadana, ma le speranze di qualificazione dei giallo-neri sono frenate da Saracens e Bayonne, decisamente più abbordabile, ma da non sottovalutare Mont de Marsan. Petrarca e Parma hanno invece la ghiotta occasione di inserirsi nella lotta per il secondo posto, a patto però di superare rispettivamente El Salvador e Bucarest, e di fare almeno uno sgambetto a inglesi e francesi. Impresa difficile, ma non impossibile, tanto più che una stagione europea anonima avrebbe il sapore di un fallimento.

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"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks