mercoledì 21 gennaio 2009

celtic league..E' FATTA!!!!


La notizia è apparsa oggi sulle pagine del Corriere dello Sport e portano la firma di Francesco Volpe. Si sarebbero conclusi gli incontri tra la delegazione Fir e i dirigenti della Celtic League e, come dice Volpe, il dado è tratto. Due selezioni, massimo cinque giocatori non eleggibili, una sede fissa e logisticamente comoda, otto milioni di euro e si parte. Già dalla prossima stagione. Ma vediamo esattamente cosa è successo a Londra.
John Hussey, presidente del Board celtico, e il direttore generale David Jordan hanno dato l'ok all'ingresso di due squadre italiane in Celtic League a partire dalla stagione 2009-2010. Un ingresso, però, condizionato da alcuni paletti ben chiari.
1. I due team dovranno essere trovati entro venti giorni, altrimenti si sposterà tutto di un anno.
2. Le selezioni dovranno rappresentare il rugby italiano, quindi vi sarà un massimo di cinque giocatori non eleggibili con la nazionale italiana.
3. 3. Non si tratterà di selezioni itineranti, dovranno quindi avere una sede fissa. Importante anche la questione logistica. Le sedi, quindi, dovranno avere un aeroporto di riferimento. Ovviamente, anche se Volpe non lo dice, si tratterà di aeroporti che hanno voli da e per le nazioni celtiche. Unica eccezione, se le sedi fossero geograficamente molto vicine, allora potrebbero anche avere più sedi.
4. Confermato il budget minimo di 8 milioni di euro per potersi iscrivere alla League.
5. La possibilità, in futuro, di aumentare il numero di selezioni italiane, ma solo quando vi saranno garanzie tecniche che oggi, purtroppo, mancano.
Ecco, questi sono i punti su cui Fir e Celtic League hanno trovato un accordo. Cui si vanno ad aggiungere le linee guida già espresse nelle scorse settimane dalla Fir. Ora, come detto, il gioco passa in mano alla Federazione che dovrà, nelle prossime due settimane, trovare i privati che vorranno prendersi carico di questo impegno.Ecco, rileggendo le richieste qui sopra espresse, si può capire che i giochi sono tutt'altro che fatti. E le sorprese, intese come sedi e club, potrebbero essere molte. Non so, e non sappiamo, cosa succederà e che soluzioni si troveranno. Però, personalmente, direi che vedremo una rivoluzione all'interno delle forze rugbistiche italiane e la geografia ovale conosciuta fino a oggi rischia di subire un terremoto. Presto vedremo se sarà così.
(rugby1823 blog)

3 commenti:

Elena T. ha detto...

Non c'entra assolutamente niente con il post, però ieri sera ad una cena ho bevuto il nero d'Avola.
Buono!! Tanto più che io sono amante dei vini, specialmente dei rossi..
Da qui un pensiero: e se si cominciasse a parlare anche di questo argomento??..

eraclix ha detto...

benissimo cara..anche perchè uno dei nostri ha aperto un wine bar letterario meraviglioso!! Vino è cultura oltre che gruppo...baciotti!!

Anonimo ha detto...

Ieri sera in occasione dei 10 anni di 6 nazioni,>Raisport ha presentato uno speciale con invitato Dondi..Un grande..!!!!

"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks