martedì 10 marzo 2009


Cronaca di una giornata del kosovaro

Oggi è lunedì…che fatica destarsi.
Fa pure freddo!
Ieri sono andato a palermo per veder giocare i giallo-aranci contrapposti ai briganti di librino e - tra 3°, 4° e 5° tempo - ho dato fondo alle mie residue energie ed a sera mi sono abbandonato al letto ormai distrutto.
…ma ormai sono quasi le sette ed è ora di alzarsi.
Mentre compio le abituali azioni mattutine, ripasso mentalmente tutti gli impegni della giornata sperando di non dimenticare niente.
Sono da poco passate le otto e chiamo in ufficio per avvisare che tarderò un paio d’ore.
Christian ed Alessandra si avviano a scuola ed io vado alle poste dove sono invecchiato di almeno cento anni nell’attesa del mio turno.
Faccio quel che devo, rimando altre faccende perché ormai sono quasi le dieci e mi reco al lavoro.
Stacco alle 16:30 e corro a casa, mangio un boccone al volo, mi cambio ed esco per accompagnare i ragazzi in palestra.
Prima di lasciarli, Ale piange un po’ perché le avevo promesso che avrei cercato di essere il più possibile presente alle sue lezioni di jiu jitsu e invece avevo ancora qualcosa da fare.
Alla fine capisce, li lascio in palestra e corro a comprare le bombole del gas, quindi a prendere il pane e dal gommista a gonfiare i palloni perché stasera c’è l’allenamento.
Sono le sette e dieci quando torno in palestra per riprendere Christian ed Alessandra, per fortuna questa sera il maestro è “andato lungo” con l’orario e mi godo una ventina di minuti di combattimenti tra bambini dai sei ai nove-dieci anni.
Alessandra è raggiante e si fa richiamare per ben due volte perché distratta dalla mia presenza.
Simon, l’ultimo della banda nonché il più terribile, cerca sempre di sfruttare ogni mio momento di distrazione per danneggiare qualcosa in maniera irrimediabile, per cui lo stringo nella morsa del mio abbraccio come se mi trovassi con una palla ovale in testa ad una colossale "maule" fin quando non si rassegna e cerca di ammorbidirmi con sorrisi smorfiosi e bacetti saporiti: terribile e cornuto!
Non ci casco: mi tengo i “baciottoni” e stringo ancor di più.
L’allenamento finisce senza danni, raccolgo baracca e burattini e torno a casa.
Sono le otto passate e devo ancora fare la borsa!
La preparo come mi viene prima, un salto in bagno, la buonanotte ai cuccioli che diventa supplemento d’allenamento e via.
Porc…!
Già più di dieci minuti di ritardo!
Porta Nuova – via Istria in meno di sette minuti, arrivo al campo quando l’orologio della mia auto segna le venti e quarantanove.
Le luci spente, il campo chiuso, un paio di ragazzini che nel buio scavalcavano il cancello per raggiungerne altri già dentro.
Fermo la macchina, scendo e telefono a Felice, il miracolo non avviene e come di consueto a rispondermi è la segreteria telefonica.
Chiamo Marco Quattrociocchi e mi dice che è a letto con la febbre, non sa dirmi altro.
Chiamo Sigfrido ed anche lui è a letto influenzato.
I ragazzi che erano nel campo si affacciano;
…adesso posso distinguerne cinque o sei e ne riconosco uno: è sulla ventina ed eravamo d’accordo che oggi avrebbe potuto allenarsi con noi.
Mi chiede se stasera si gioca.
Anche gli altri me lo chiedono.
Rispondo di non avere le chiavi e che comunque, a fari spenti, potevamo fare ben poco.
Mi rassicura che alle luci ci pensa lui.
Ribatto di non nutrire dubbi in proposito ma che non è il caso.
Uno di loro, incredibilmente, mi chiede il permesso per andare via!
Sono senza parole, balbetto qualcosa di affermativo, riesco a stento a scusarmi con loro e rimango mortificato per non aver potuto promettere che lunedì prossimo si farà allenamento.
Poi torno a casa e penso che venerdi scorso ho ripreso ad allenarmi ed oggi mi sarebbe piaciuto correre di nuovo con una palla in mano.
Adesso sono le 23:59, domani devo alzarmi presto e vado a dormire.
Speriamo che la notte mi porti un buon consiglio.
Buonanotte.

Marco.

2 commenti:

eraclix ha detto...

ciao kosovaro.
Ieri alle 21:15 ero al campo. Non c'era nessuno, ma i miei attuali impegni lavorativi non mi hanno permesso di essere li prima.
Ricordo altresì che a tutti ho detto di chiamarmi al cell. entro le ore 19:30 del giorno di allenamento pèer confermare a cosa.

Anonimo ha detto...

si ma alla fine cosa vuoi dire??????????
che gli altri non fanno niente????
come sei triste.......

"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks