venerdì 23 settembre 2011

Oggi posto un articolo del Giornale di Sicilia che ha un gran merito: parla dell'importanza di saper vendere LO SPORT! (il calcio nello specifico)
Esso per chi lo segue è e deve essere uno spettacolo al quale affezionarsi sopratutto in questi periodi dove senti di fallimenti, morti e tensioni internazionali.
Per cui i professionisti di questo mondo fortunato dovrebbero smetterla di prendersi troppo sul serio(CONTE A proposito allenatore della Juve, è INASCOLTABILE nella sua arrogante presunzione priva di un italiano grammaticalmente corretto e tronfia di messianicità e critiche a tutto e tutti e forzata nel "stiamo lavorando.." che detta ad un lavoratore reale suona anche come presa per i fondelli)e come succede negli USA imparare a comunicare, a vendersi, a divertire e divertirsi. Ce ne guadagnerebbero tutti.

GdS: Mangia, un fenomeno mediatico

GdS: Mangia, un fenomeno mediatico
Devis Mangia rappresenta nel giurassico panorama del calcio italiano l'unica vera novità della stagione. Non tanto per i risultati e le prestazioni del nuovo Palermo, che ci sembrano in line con i programmi e col valore dell'organico, quanto per la dialettica sbarazzina che fa questo trentasettenne di Milano oggi un "caso" anzitutto mediatico.

Oggi tutti vogliono Mangia in tv, perché il giovane allenatore del Palermo rappresenta il nuovo che avanza, l'unica vera frontiere verso un calcio meno tedioso. Mangia non ha nulla dei suoi colleghi di serie A. Per spiegare perché Ilicic è rimasto fuori ha parlato di "piedi invertiti", alzi la mano chi ci ha capito nulla. Ma nessuno ha obiettato.

Non ha faticato ad ammettere di essere invecchiato di nove anni in tre partite, per cui adesso la sua vera età biologica è di quarantasei anni ed ha precisato che non è vero che guadagna tremila euro al mese, semmai tremila euro a partita. Forse anche un po' meno per le cifre ufficiali rosanero (novantamila euro netti all'anno), ma quel che conta è il resto: "Per ora va bene cosi, altrimenti mi monto la testa".

Tutta una serie di cose assolutamente fuori dalla realtà, ma dette con una franchezza ed una simpatia da bucare lo schermo. Roba da far dimenticare l'humor inglese di Delio Rossi, da cancellare il plumbeo Pioli. Ma il "mangese" è anche l'antitesi dell'ansia perenne di Guidolin o della tensione accigliata di Colantuno.

Ci auguriamo che Devis Mangia resti quello che è più a lungo possibile, anche se temiamo che quando entrerà nel club dei "ricchi", ovvero quando Zamparini gli adeguerà il contratto, il giovane milanese possa invecchiare per davvero e dalla sua bocca cominceranno a uscire le classiche frasi fatte che ogni giornalista potrebbe attribuire ad ogni allenatore italiano ancora prima di averlo intervistato. Il solo Mourinho fece eccezione alla regola, seppure rompendo le regole in modo ben diverso.

Gente come Devis Mangia fa bene al calcio, soprattutto quando vince le partite. Fa bene a un mondo che prendendosi troppo sul serio ha creato una pletora di miliardari tristi e lontanissimi dalla gente comune. Non auguriamo ovviamente la povertà a Devis Mangia; semmai che anche nel successo (perché arriverà, con questo entusiasmo arriverà di certo) sappia resistere a se stesso, e se tra qualche anno qualcuno gli chiederà perché un tal giocatore che sta facendo male resta in panchina lui sappia ancora rispondere con la storia dei piedi invertiti, che non c'entra nulla con l'attività del bravo podologo rosanero.



FONTE:Di Carlo Brandaleone - Giornale di Sicilia - del 23 settembre 2011   ( riportato su. reterete24.it )

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"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks