domenica 28 giugno 2009

L'Iran tale e quale all'Argentina della Guerra Sucia


Il 24 marzo 1976 con un colpo di stato i generali Jorge Rafael Videla, Roberto Eduardo Viola, Leopoldo Galtieri e Reynaldo Bignone destituirono l'allora presidente della repubblica Argentina Maria Estela Martinez Peron, meglio conosciuta come Isabelita.

Furono 7 lunghi anni di tragedie, dove furono torturati in modo cruento migliaia e migliaia di argentini e non solo accusati di essere oppositori del regime, ed altrettante migliaia di persone scomparvero nel nulla, senza che si sapesse nulla della loro sorte per decenni, i famosi "desaparecidos".

In tutto l'occidente ci fù grande sdegno durante il regime dittatoriale dei generali, e grandi manifestazioni di massa dei pacifisti ci furono per le strade di tutto il mondo compresa l'Italia, che gridavano ad una Argentina Libera

Come diceva Giovan Battista Vico la storia è un susseguirsi di eventi che si ripetono e quello che avvenne 33 anni fà in Argentina si sta ripetendo oggi in Iran, dove è stato rieletto il neo Hitler , un pazzo furioso che di nome fà Ahminehjad.

Da quando il suo avversario politico , l'ex primo ministro Moussavi lo ha accusato di brogli elettorali ed ha chiesto alla massima carica spirituale iraniana l'annullamento delle elezioni è scoppiato un putiferio.

I sostenitori di Moussavi sono scesi in piazza ed hanno iniziato una contestazione pacifica chiedendo un'Iran + moderno e + libero e per tutta ripsosta il regime dispotico degli Ayatollah ha risposto mandando l'esercito e i fedajin a sparare sulla folle inerme, che voleva solo un pò più di rispetto.

Secondo la fidh organizzazione mondiale per il rispetto dei diritti umani fino ad oggi sono oltre 2000 gli iraniani toturati e scomparsi, per volere del regime iranino,pardon, della democrazia liberale iraniana.

E cosa succede in occidente? Assolutamente nulla, non una bandiera arcobaleno chhe sventoli, non una sola manifestazione di quei ipocriti che dicono di essere pacifisti

E sopratutto, che cosa sta facendo l'ONU?

sabato 27 giugno 2009

Esprimete la vostra opinone

Esaudito ultimo desiderio di Colby Curtin

Una storia commovente arriva dagli Stati Uniti. Colby Curtin, una bambina di dieci anni malata di cancro da tre, è riuscita ad esaudire il suo ultimo desiderio grazie alla casa di produzione Pixar. La bambina, dopo avere visto il trailer, aveva chiesto di poter vedere il film Up - che sarà nelle sale italiane dal 15 ottobre -, ma la data di uscita non avrebbe permesso a Colby di riuscire a vederlo al cinema.
Viste le condizioni di salute della piccola, la madre Lisa ha chiesto ai manager della Pixar se non fosse possibile permettere alla figlia di realizzare il suo sogno. Infatti, al momento dell’uscita, Colby era costretta a letto a causa della malattia e non avrebbe in nessun modo potuto recarsi al cinema. Un funzionario della casa di produzione ha subito accettato la proposta, chiamando la madre della ragazza e annunciandole che un DVD con il film sarebbe stato recapitato a casa loro insieme ad altri regali.
Appena arrivato il DVD, la madre ha descritto alla figlia le scene – le sue condizioni erano peggiorate al punto che la bambina aveva perso la vista – mentre lei seguiva i dialoghi. Il film racconta la storia di un uomo anziano che, dopo la morte della moglie, decide di realizzare il loro sogno: visitare il Sud America, e lo fa volando nella sua casa sospesa in aria da migliaia di palloncini.
La bimba ha resistito fino alla fine del cartone animato, ma poche ore dopo è morta.
Una storia molto triste, alleviata dal fatto di essere riusciti ad esaudire l’ultima volontà della bambina, che alla fine della proiezione, alla domanda della madre se il film le fosse piaciuto, ha fatto un cenno col capo. “Mi piace pensare che Colby sia volata verso l’alto, in cielo, accompagnata da tanti palloncini” ha detto la madre, che, nel dolore della perdita della figlia, ha avuto almeno la consolazione di veder realizzato il suo sogno. E una nota di merito per questa vicenda va anche alla Pixar per aver fatto di tutto per accontentare Colby.

ITALIA contro il BAU BAU


L'appuntamento finale della nazionale italiana in questo tour estivo 2009 è alle porte. Sta mattina, fischio d'inizio alle 9.30, gli azzurri affronteranno a Christchurch la Nuova Zelanda, prima nel ranking mondiale, dopo i due incontri che li hanno visti protagonisti in Australia. La miglior Italia possibile, secondo Nick Mallett, affronterà gli All Blacks privi di molti uomini cardine, ma sempre fortissimi e spettacolari. Il match verrà trasmesso in diretta tv su Sky, su OVALIAchannel sul tuo pc, mentre sul blog, su Rugby 1823, alle 9.15 aprirà il pub virtuale, dove potremo fare colazione assieme commentando, raccontando e analizzando la prova dell'Italia. Vi aspetto!
NUOVA ZELANDA - ITALIA Sabato 27 giugno, ore 9.30 - AMI Stadium, ChristchurchNuova Zelanda: 15 Mils Muliaina, 14 Lelia Masaga, 13 Isaia Toeava, 12 Ma'a Nonu, 11 Josevata Rokocoko, 10 Luke McAlister, 9 Brendon Leonard, 8 Kieran Read, 7 Tanerau Latimer, 6 Jerome Kaino, 5 Isaac Ross, 4 Brad Thorn, 3 John Afoa, 2 Keven Mealamu, 1 Wyatt Crockett.In panchina: 16 Aled de Malmanche, 17 Tony Woodcock, 18 Owen Franks, 19 Bryn Evans, 20 George Whitelock, 21 Piri Weepu, 22 Cory Jane.Italia: 15 Luke McLean, 14 Kaine Robertson, 13 Gonzalo Canale, 12 Gonzalo Garcia, 11 Mirco Bergamasco, 10 Craig Gower, 9 Tito Tebaldi, 8 Sergio Parisse (captain), 7 Mauro Bergamasco, 6 Alessandro Zanni, 5 Marco Bortolami, 4 Quintin Geldenhuys, 3 Ignacio Rouyet, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Salvatore Perugini.In panchina: 16 Franco Sbaraglini, 17 Fabio Staibano, 18 Carlo Antonio Del Fava, 19 Simone Favaro, 20 Giulio Toniolatti, 21 Kristopher Burton, 22 Matteo Pratichetti. Arbitri: George Clancy (Irlanda); James Leckie (Australia), Ian Smith (Australia); Tmo: George Ayoub (Australia)
LIVE BLOGGING (clicca sul link):

venerdì 26 giugno 2009

E meno male che c'era la Roja


Durante questa Confederetion Cup l'Italia non ha giocato bene, anzi ha giocato male , meglio dire malissimo e giustamente è stata eliminata. Si è sparato a zero su Marcello Lippi sul suo non gioco, sulla sua presunta arroganza neldire continuamente nelle interviste che noi siamo i Campioni del Mondo. Tanto si è parlato del bel gioco della Spagna, favorita anche per la vittoria nella Confederation Cup con il Brasile. La Spagan Campione d'Europa per Nazionale ed anche per club con il Barca faceva paura, a tutti, o per lo meno quasi a tutti, dato ce gli USA hanno aggredito e dominato la Spagna fin dal primo minuto battendola con un umiliante 2-0. Quindi a tutti i cari detrattori della nazionale Italiana e del suo Tecnico, mi volete spiegare che senso ha fare delle partite a pochi giorni dal termine di campionati duri e difficili come quello italiano spagnolo e ingese dove i giocatori sono stati spremuti al massimo?
Solo per onore della cronaca, nella prima partita gli USA erano stati battutti dall'Ialia 1-3

mercoledì 24 giugno 2009

Bandiere a mezz'asta per il rugby italiano


Dopo una grande carriera a Milano e nella nazionale italiana, "Pedro" era stato anche commentatore televisivo per Eurosport e Sportitalia



È morto Pierpaolo Pedroni, seconda linea della Nazionale di rugby dal 1989 al 1996. Lo ha comunicato la Federugby, sottolineando che Pedroni era stato uno dei punti di riferimento dell'Italia di Georges Coste, dopo aver giocato anche con il precedente ct Bertrand Fourcade.
Nato a Cremona il 20 maggio del 1964, "Pedro" aveva debuttato con l'Amatori Milano nel 1982. Due anni più tardi aveva esordito nel massimo campionato. Nei diciassette anni d'attivita' in serie A ha collezionato 279 presenze e realizzato 46 mete. Dopo diciotto anni con l'Amatori Milano, club con il quale ha vinto quattro scudetti (1991, 1993, 1995 e 1996), aveva avuto una breve parentesi in Francia, all'Agen, e aveva giocato la sua ultima stagione in serie A nel 2000/01 con il Rugby Parma; poi era stato commentatore televisivo per Eurosport e Sportitalia.
Aveva esordito in azzurro nel 1989, il 30 settembre a Treviso in Italia-Zimbabwe. Pedroni giocò titolare con la maglia n. 5, indossata anche nella Coppa del Mondo del 1995, per un totale di venticinque volte: l'ultimo cap fu contro il Galles all'Olimpico di Roma il 5 ottobre 1996. Da qualche tempo aveva continuato la sua attività agonistica come arbitro: dirigeva gare di Serie B in modo molto elegante e divulgativo, un ottimo arbitro per la verità così come era stato un eccellente giocatore, e un commentatore garbato, rispettoso e competente.
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Riesce sempre difficile scrivere quello che non si vuole scrivere. Pedro era un gran bravo ragazzo, generoso e premuroso, attento alle esigenze degli altri e degli amici come il buon capitano di una squadra di rugby. Con lui ho condiviso parecchie belle serate e qualche evento in cabina di commento, oltre ad alcune bevute finite inevitabilmente a parlare di rugby e di musica, le due grandi passioni che avevamo in comune insieme a lui e al mio caro amico Luca Tramontin. Abbiamo giocato anche a calcetto insieme, diverse volte: io davanti, a mancare gol fatti, sicuro che con Luca e Pedro dietro gli avversari, per lo meno, non ci avrebbero messo sotto fisicamente: faceva paura anche a me che stavo dalla sua parte con tutti quei suoi tatuaggi e quello sguardo da duro. Sotto tutti quei muscoli e quella maniacale dedizione per lo sport batteva un cuore generoso. Un cuore che purtroppo si è spento nel sonno troppo presto. Ciao Pedro, continua a guardarci le spalle.
A Daniela e a tutta la famiglia di Pierpaolo le più sincere e rispettose condoglianze da parte mia personale e di tutta la redazione di Eurosport. (Stefano Benzi)Eurosport

domenica 21 giugno 2009

No LIPPI!!



Vota e fai votare "No a Lippi ai mondali!!" per il bene dellì'italia e della vista che non reggerebbe gli scempi a cui il toscano incriticabile ci ha abituati!!

il muro islamico si sgretola?!...



"I leader occidentali sono dispiaciuti e disturbati dalle manifestazioni di protesta in Iran, il loro desiderio è essere rassicurati ".
Vent'anni dopo il muro di Berlino, si sta sgretolando il muro islamico? O siamo di fronte a una Tien An Men, a una rivolta ungherese, o anche a meno di questo, a un episodio minore? Nessuno può dirlo adesso. Resta il fatto che la testa del serpente islamista è in crisi, che il rifiuto del suo stesso popolo è violento, che insomma qualcosa di importante sta accadendo. Guardando il grande quadro dello scontro di civiltà, si vede che le dinamiche demografiche e sociologiche contro l'Occidente non sono così ineluttabili come qualcuno pensa, che la nostra libertà continua a essere un sogno per molti cittadini dei paesi islamici come lo fu per quelli dei paesi dell'Est. C'è davvero la possibilità di sperare che il mondo cambi per il meglio, che l'attacco islamista sia in difficoltà.Quel che colpisce è la straordinaria freddezza del mondo occidentale. Non solo degli islamisti e dei comunisti di tutti i tipi, che dopo l'Unione Sovietica rischiano di perdere un paese guida; anche in generale dell'opinione pubblica. Avete visto manifestazioni, a parte quella di Roma organizzata dal "Riformista" e da "Radio Radicale" di dimensioni piuttosto modeste? Avete visto bandiere iraniane dove si usa issare quelle palestinesi? Parlamentari e pacifisti che abbiano comprato un biglietto aereo per Teheran? Studenti che occupano facoltà?E i leader occidentali? Avete letto come Angela Merkel giudica il discorso del superprete islamico Khatami dell'altro ieri, quelli in cui minacciava il bagno di sangue? "Rather disappointing," piuttosto deludente... piuttosto. E sapete cosa ha detto Gordon Brown, quello che manda i propri ambasciatori a incontrare ufficialmente Hizbollah? "Noi vogliamo avere buone relazioni con l'Iran nel futuro, "but that depends on Iran being able to show to the world that its elections have been conducted fairly and that there is no unfair suppression of rights and individuals in that country". Capite, non dipende dalla vittoria dei democratici e neanche dal comportamento reale della polizia, ma solo dal "poter dimostrare al mondo" che le elezioni erano regolari e che non c'è soppressione "scorretta" (unfair) dei diritti individuali. C'è una soppressione "fair"? E poi, che significa "dimostrare al mondo"? L'aveva già detto Obama:"recognize that the world is watching," "ricordatevi il mondo vi guarda." Embè? E' una questione di relazioni pubbliche? L'aspetto paradossale di questa situazione è che in genere i giornali lodano le coraggiose prese di posizione, dicono che anche Obama è uscito dal suo silenzio... dopo un voto parlamentare sull'Iran finito 450 a 1. Anche il nostro governo continua colpevolmente a tener fermo l'invito al governo iraniano per il G8 sulla sicurezza a Trieste.I leader occidentali sono dispiaciuti dalle manifestazioni, dicono molti analisti, perché non possono più "engage", impegnarsi o fidanzarsi con i macellai del regime, secondo la loro "strategia", e dunque vedono tutta questa storia come un disturbo. Non sono solo egoisti e pavidi, conservatori senza speranza. Sono anche ciechi. Speriamo che la storia sappia fare anche senza di loro.

(cartoline da eurabia..U.VOLLI)

sabato 20 giugno 2009

OVALIAchannel

Altro giro, altro regalo. Anche questo fine settimana si prospetta ricco di appuntamenti ovali imperdibili, anche se a volte gli orari sono impossibili. Tra test match, tour dei British&Irish Lions, Mondiale Under 20 e Irb Nations Cup avremo una due giorni completamente dedicata al rugby. Spiccano, oltre ad Australia-Italia, il primo incontro tra i Lions e il Sud Africa, la rivincita All Blacks contro la Francia e la finale iridata juniores tra Nuova Zelanda e Inghilterra. Ecco tutti gli appuntamenti del weekend.
Sabato 20 giugno: 9.45 Nuova Zelanda-Francia ; 12.00 Australia-Italia;B&IL: 15.00 Sud Africa-British&Irish Lions;Argentina-Barbarians
Domenica 21 giugnoU20: 6.00 Sud Africa-Australia (3° posto)U20: 7.00 Italia-Canada (13° posto)U20: 8.00 Nuova Zelanda-Inghilterra (1° posto)INC: 16.00 Romania-Italia A

giovedì 18 giugno 2009

all blacks arrivano...


Conto alla rovescia per gli appassionati che non vogliono perdere l’evento dell’anno di San Siro, il Cariparma Test Match 2009 tra la Nazionale Italiana e i neozelandesi All Blacks che avrà luogo il 14 novembre, eccezionalmente a Milano. I biglietti saranno posti in vendita da lunedì 22 giugno presso tutti i punti vendita delle reti Ticket One e Lis Lottomatica. L’epocale incontro tra Italia e Nuova Zelanda si disputerà sabato 14 novembre 2009 alle 15.00 allo stadio Meazza di San Siro, che per la prima volta apre i cancelli a uno sport diverso dal calcio e a un evento diverso da un concerto. Mai il rugby in Italia aveva giocato in uno stadio tanto capiente: saranno infatti 77.192 i posti in vendita. È grande l’attesa per la presenza milanese degli All Blacks, che giganteggiano nel ranking mondiale dell’International Rugby Board e rappresentano l’essenza del rugby per la potenza di gioco e la celebre ritualità della loro haka, la danza maori propiziatoria.

Oltre alla comunità sportiva, il grande match coinvolge tutto il pubblico, che sa di poter contare su uno spettacolo di altissimo livello e al contempo assolutamente sicuro, all’insegna del buon gusto, del fair play e dei valori di sportività e rispetto per l’avversario incarnati dal rugby.L’imperdibile evento nasce dalla collaborazione tra la FIR Federazione Italiana Rugby e Rcs Sport – La Gazzetta dello Sport, che insieme organizzano per il secondo anno i Cariparma Test Match. Dopo la data milanese, primo impegno autunnale per gli Azzurri della palla ovale, sono in calendario altri due Test Match, Italia - Sudafrica (Campioni del Mondo in carica) e Italia – Samoa, le cui città ospitanti saranno presto rivelate.Per l’arrivo del grande rugby, il 14 novembre, lo stadio Meazza di San Siro mantiene i posti numerati nel primo e nel secondo anello, mentre il terzo anello è a posto libero. I prezzi dei biglietti interi, già comprensivi di prevendita, variano da un minimo di 10,00€ ad un massimo di 100,00€; una politica di prezzi tesa a coinvolgere non solo gli appassionati ma anche tutte le famiglie che vogliono approfondire la conoscenza di questo fantastico sport.I settori (cliccate sulla mappa per vederla ingrandita) e i prezzi dei biglietti sono i seguenti:- terzo anello, posto unico, intero 10 euro, ridotto 8- secondo anello blu e verde, intero 20 euro, ridotto 16- secondo anello rosso e arancio, intero 35 euro, ridotto 28- primo anello blu e verde, intero 40 euro, ridotto 32- primo anello arancio, intero 85 euro, ridotto 68- primo anello rosso intero, 100 euro, ridotto 80Le riduzioni sono applicate ai giovani fino a 14 anni non compiuti ed a chi ha già compiuto i 65 anni. Sono attivi dal 22 giugno anche i canali di acquisto telefonici e internet collegati a Ticket One e LIS Lottomatica. La richiesta è già altissima. La possibilità di acquisto via internet comincerà a mezzanotte ed 1 minuto di lunedì 22. Tutti i dettagli sui punti vendita e sulla vendita online e telefonica si possono trovare sui siti www.ticketone.it e www.listicket.it. Inoltre, sarà presto attiva la linea unica di INFOLINE al numero 02/54916 per avere tutte le informazioni riguardanti date, orari, tipologia e costi dei biglietti, le prevendite autorizzate, i canali speciali di acquisto, gli stadi, come raggiungerli ed i contatti utili. Per gli appassionati della palla ovale è un sogno che diventa realtà, per la città di Milano un’occasione da valorizzare al meglio. Con il patrocinio dell’Assessorato allo Sport della Regione Lombardia e dell’Assessorato allo Sport del Comune di Milano, FIR e RCS Sport sono già al lavoro per trasformare il match nel momento culminante di Milano Capitale Europea dello Sport. (rugby 1823 blog)

martedì 16 giugno 2009

il signor Rossi l'oriundo incriticabile..


Lo so, i paragoni tra rugby e calcio hanno stufato e sono, spesso, pretestuosi e inutili. Ma c'è una polemica che è montata oggi sui giornali spagnoli che mi ha fatto sorridere. E' il caso di Giuseppe Rossi, talento naturale del pallone tondo e goleador azzurro alla Confederations Cup che si sta disputando in Sud Africa. Cosa c'entra Rossi con il rugby? Nulla, all'apparenza. Non fosse che è figlio di italiani emigrati (negli Usa per la precisione), che è nato nel New Jersey e lì ha vissuto fino ai 14 anni. Non vi ricorda qualcosa?

A sollevare il solito vespaio è stato il quotidiano sportivo spagnolo As, che attacca il giocatore azzurro e lo definisce un traditore. “Rossi è nato in New Jersey, di fronte alla Baia di New York, figlio di genitori italiani. Ha vissuto lì 14 anni e ne ha 22, da bambino giocava a baseball. E’ più americano di qualsiasi altra cosa”. Per questo motivo, secondo As, dovrebbe vestire la maglia degli Stati Uniti e non quella azzurra.
Due considerazioni: In primis, avete mai sentito un tifoso o un giornalista italiano protestare per la presenza di Giuseppe Rossi con la maglia italiana? Avete mai sentito un appassionato di calcio dubitare della nazionalità del giovane talento del New Jersey? E poi, mi chiedevo, se mai la Spagna dovesse crescere nel mondo ovale, immaginatevi come impazzirebbe il giornalista di As a leggere la formazione dell'Italrugby!

(RUGBY1823 blog)

lunedì 15 giugno 2009

In tempo reale ITA vs USA


Comunque Lippi o non Lippi che brutto calcio che la nostra nazionale esprime!!.. D'altro canto non potrebbe essere diversamente, visto che i club fanno un gioco noioso, prevedibile, stantio..(messia Mourinho compreso). Che altra musica, il gioco palla a terra e di prima ispanico o l'atletismo e la capacità di smarcamento di più uomini del football inglese...
E' banale ma non c'è niente di divertente neanche nel goal occasionale di DE ROSSI..E pensare che lasciamo a casa chi il calcio lo fa e lo rende divertente..Cassano!!
Lippi per l'estetica del calcio.. vattene!!

da Libero news


Mussavi è isolato. E ai pasdaran è stato dato l'ordine di disperdere le manifestazioni con le armi. Le notizie arrivano tramite Twitter, postate dai giornalisti che ancora non sono stati bloccati da Ahmadinejad. La Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, ieri sera ha preso da parte l'ex candidato moderato alle presidenziali, Mir Hossein Mussavi, e l'ha gentilmente invitato ad «agire con calma e seguendo le vie legali». «Tutti - ha detto Khamenei a Mussavi - devono mantenere la calma. Anche in elezioni passate è accaduto che vi siano stati candidati non contenti del risultato, ma hanno agito per vie legali. Anche questa volta bisogna procedere così».
Mussavi ha presentato ieri al Consiglio dei Guardiani una richiesta ufficiale di annullamento dei risultati del voto, denunciando gravi brogli. Khamenei ha detto di avere dato personalmente istruzioni al Consiglio dei Guardiani «perchè esamini con precisione i reclami».

Ma intanto dall'Iran, via Bbc-Persia, arriva un appello telefonico del leader dell'opposizione. Ne dà notizia Andrew Sullivan. Questo il testo: "Sono sotto pressione estrema per accettare i risultati delle elezioni. Mi hanno tolto qualsiasi possibilità di parlare con la gente e sono sorvegliato. Chiedo alla gente di restare nelle strade, ma non apporvo la violenza".

Sabato e domenica i sostenitori di Mussavi, che contesta la rielezione nelle elezioni del 12 giugno del presidente Mahmud Ahmadinejad, hanno cercato di manifestare la loro protesta, ma sono stati attaccati dai reparti anti-sommossa dei Pasdaran e da uomini in borghese, non si sa se appartenenti alla polizia o alle milizie dei volontari islamici Basiji. Ieri il capo della polizia, generale Radan, ha detto che almeno 170 persone sono state arrestate. Nulla e' stato detto sul numero dei feriti, mentre le forze di sicurezza impediscono alle televisioni straniere di riprendere le immagini degli incidenti. Due giornalisti della televisione pubblica olandese sono stati espulsi perché filmavano alcuni scontri, mentre due belgi sono stati fermati per un'ora per lo stesso motivo. Anche i responsabili delle televisioni tedesche Zdf e Ard hanno lamentato che ai loro inviati e' stato impedito di lavorare.

L’escalation intanto continua, al punto che i pasdaràn sarebbero stati autorizzati ad aprire il fuoco di fronte ai manifestanti. La notizia è stata data anche dall’inviato della Bbc a Teheran, Jon Leyne. Una voce che già dalle prime ore di questa mattina correva tra gli utenti di Twitter che tramite la rete stanno fornendo nuovi resoconti su quanto sta accadendo in Iran.
È proprio attraverso Twitter che si è appreso che alcuni numeri nel Paese sono stati disattivati. Sempre la Bbc ha fatto sapere che, tentando di contattare alcune fonti, la risposta che arriva dall’altra parte della cornetta suona pressappoco così: “In nome di Allah, questo è l’Iran International Switching Centere: il numero da Lei digitato non esiste”.
Repoters Sans Frontièrs intanto ha comunicato che quattro giornalisti sono stati arrestati dalle autorità iraniane, incluso il vincitore del premio Press freedom nel 2001. Si sono persi i contatti anche con altri dieci inviati che potrebbero essere stati arrestati o che forse si sono nascosti.

Assalto all'università - Secondo l’Associated Press, nella scorsa notte la polizia e la milizia hanno fatto irruzione nel campus dell’univeristà più grande della città, passando al setaccio i dormitory e arrestando decine di studenti che stavano protestando per i brogli elettorali.
Erano almeno 3.000 i ragazzi che si erano dati appuntamento all’università, scandendo in continuazione le parole “Morte al dittatore”. Immediatamente sono intervenuto le forze dell’ordine e non solo, scatenando diversi scontri con il lancio di molotov nei confronti della polizia che ha risposto con lacrimogeni e proiettili di gomma. A darne testimonianza è stato un ragazzo di 25 anni.
A quel punto è cominciata la pioggia di pietre e mattoni, mentre la milizia fedele alla Guardia rivoluzionaria è entrata nei dormitori, prendendo di mira anche i computer e gli altri mezzi tecnologici utilizzati per comunicare con il resto del mondo e tra di loro.
Prima di andarsene sono state portate via le memory card e i software dei pc e alcuni studenti sono finiti in manette.
L’università di Teheran ha fatto da scenario anche agli scontri del 1999 e da sempre è la base dei movimenti che sostengono la campagna di riforme per il Paese.
Iran, l'opposizione in piazza

Le belve islamiche

Purtroppo non c'è stato nulla da fare per i nove stranieri, quasi tutti inglesi, rapiti la scorsa settimana nello Yemen.
Infatti oggi sono stati ritrovati i corpi dei rapiti tutti barbaramente trucidati compresi i 3 bambini che erano stati rapiti.
Inoltre queste belve assetate di sangue si son divertite a compiere delle eferatezze sui corpi di alcuni dei rapiti, infatti 3 cadaveri sono stati trovati orrendamente mutilati.
La colpa sicuramente è dei turisti, ed è anche una colpa doppia o per giunta tripla, uno perchè sono, anzi scusatemi erano dato che son morti, occidentali e quindi ex colonialisti; 2) perchè sono andati nello Yemen, paese non nuovo a sequestri di persone e terzo xkè erano degli infedeli
Mentre i loro assassini, sono dei poveri agnellini indifesi.

sabato 13 giugno 2009

Iran e Chavez senza speranza alcuna...


Ahmadinehjad è ancora sul trono L'oppositore Mussavi: non mi arrenderò
La prima mossa di Ahmadinejad rieletto è stata quella di reprimere con la forza una manifestazione spontanea contro di lui. Tra la folla, le hanno prese anche i giornalisti di una troupe del Tg3, che hanno subito protestato con l'Iran. Stavolta, infatti, la vittoria dell'intransigente presidente iraniano non è stata gradita da tutti. E nemmeno accettata. «Non mi arrenderò a questa farsa pericolosa», ha detto il candidato moderato Mir Hossein Mussavi, rifiutando il risultato delle elezioni e denunciando brogli. “Ho paura che abbiano giocato con il voto della gente”, ha urlato una donna davanti al quartier generale dell' avversario di Ahmadinejad. “Hanno rovinato il paese e vogliono continuare a rovinarlo per altri quattro anni” scandiscono per le strade i militanti di Mussavi. Il paese è sull’orlo della crisi proprio dopo la consultazione elettorale che ha visto un’affluenza storica alle urne: l’80% degli aventi diritto, un record nel Paese. I dati ufficiali parlano di una vittoria schiacciante, 65% dei consensi, di Ahmadinejad. Il presidente venezuelano Hugo Chavez è stato il primo a congratularsi con il suo omologo iraniano per la rielezione, affermando che la vittoria dello stesso Ahmadinejad è “una vittoria di tutto il mondo e delle nazioni che lottano per la libertà contro l'arroganza globale”. Nel frattempo però il clima non è tranquillo dalle parti di Teheran, tanto che una donna che protestava in strada dopo aver ricevuto una manganellata dalla polizia ha rilanciato: “Resteremo qui, moriremo qui”.

Quantas..trada....


Beh vedendo la prestazione degli azzurri, non sembravano i timidi rimbambiti del 6 nazioni e se anche i tre quarti dimostrano di essere medi (robertson) e mediocri (l'eterna promessa Pratichetti risulta inguardabile e colpevole di due mete subite),almeno abbiamo trovato un apertura che non avrà ancora il metronomo internazionale ma che ha mani, placca e si propone in prima persona inventando(come nel caso della meta azzurra).

Mediano di mischia cercasi invece..(Canavosio in foto, semplicemente disastroso!)

Quantas.. trada (parafrasando lo sponsor Wallabies) rimane comunque al nostro movimento per risultare competitivo con questo Rugby.

I galletti francesi (nostri avversari del 6 nations) invece nella sfida con i neozelandesi vanno a vincere a casa dei kiwies(STORICO!!!!) e la nostra nazionale under 20 viene estromessa dal rugby che conta dopo la terza sconfitta di fila ai mondiali under 20..

I nostri tecnici federali invece sono contenti ...mah(marziani!!)


L'Italia esce sconfitta da Canberra, ma sono più i motivi per sorridere che quelli per recriminare. Gli azzurri ritrovano la grinta e lo spirito che non si vedeva da mesi, mentre in campo abbiamo visto alcune individualità interessanti. In generale una sconfitta che permette di ripartire con alcuni punti fermi e, invece, alcune incertezze su cui si deve lavorare fin da subito. Serve un mediano di mischia vero, mentre nei trequarti i problemi non sono risolti.
Gower è un'apertura più che discreta, buone mani, ottime penetrazioni e permette di mettere McLean nel suo ruolo naturale (vero Nick?). Per il resto il pack ritrova la maul, si difende più che bene in mischia chiusa, ma ha ancora problemi troppo gravi in touche. Buono Staibano, finalmente maturato e adatto all'azzurro, concreti Ghiraldini e Perugini, mentre dà un ottimo contributo alla causa Rouyet. In seconda linea Geldenhuys fa il compitino, ma ancora non convince del tutto, mentre Del Fava e Bortolami non eccellono ma non deludono neppure. Delude, per una volta, Parisse, mentre Zanni è sui suoi livelli e Mauro Bergamasco ci mette la solita grinta da fuoriclasse.Male, malissimo Canavosio. Ma non è un mediano di mischia naturale. E Mallett dovrebbe capirlo. Ottimo esordio per Tebaldi, sicuro, concreto, non sbaglia molto e dà una nuova linfa alla mediana azzurra. Bene Gower, che conferma di essere un attaccante nato, buono al piede, anche se forse deve ancora migliorare nella lettura tattica del match.Convince Sgarbi, presente e attivo sia in attacco sia in difesa, coraggioso nel cercare buchi e che sbaglia pochissimo. Bene anche Robertson, al di là dell'ottima meta, che difende bene, anche se da un punto di vista offensivo è spesso in ombra, come tutta la linea dei trequarti. Anonimo Mirco Bergamasco, che però risponde presente quando tirato in causa, pessimo Pratichetti. L'ala/centro romana non è di livello internazionale e lo dimostra incontro dopo incontro. Impalpabile in attacco, si fa dileggiare in difesa ed è colpevole su almeno due mete dei Wallabies.McLean ritrova la sua posizione, è concreto, non sbaglia quasi nulla e gioca la sua partita.Note negative? La difesa che ha le solite amnesie tipiche dell'Italia. Permettere le mete subite nel primo tempo non è accettabile a questo livello e la linea dei trequarti (ma non solo loro) è troppo molle e insicuro difensivamente. O'Connor è bravissimo, ma tre mete come quelle realizzate dal diciannovenne australiano non sono accettabili.Insomma, rispetto alle ultime uscite azzurre un passo in avanti. Mallett promosso? No, perché semplicemente fa quello che gli è stato chiesto da mesi e ci ha messo troppo a capirlo. McLean era, secondo lui, la migliore apertura italiana. E, infatti, lo schiera a estremo. Ma erano i giornalisti a non capire, vero? (tratto da RUGBY1823)

venerdì 12 giugno 2009

Vigilia AUSTRALE


Giornata di riposo ieri nella quiete di Canberra sia per la Nazionale Italiana Rugby sia per l'Australia padrone di casa che, sabato 13 (ore 11.30 con diretta tv su Sky e live blogging su Rugby 1823), si affronteranno nella capitale australiana dove il XV di Robbie Deans non disputa un test-match dal 2000. Gli azzurri ieri si sono divisi tra il campo da golf e una gita nel bush australiano, per una visita alla caratteristica fauna locale. Annunciata da Nick Mallett la formazione italiana.
L’Australia, che ha comunicato l'altroieri il proprio XV titolare, affronterà il primo dei due test-match con la migliore squadra possibile, ennesimo segnale – dopo quelli già lanciati dal tecnico dei Wallabies nei giorni scorsi – che la sofferta vittoria di Padova a novembre (un 20-30 maturato nei minuti finali) non è stata dimenticata in casa oro-verde e che, con il Tri-Nations alle porte, la volontà è quella di non correre rischi ed esprimersi subito ai massimi livelli. Tra i titolari scelti da Robbie Deans – che, a sorpresa, ha escluso due veterani come Tuqiri e Waugh – oltre al baby O’Connor, figura il flanker dei Brumbies George Smith, uno dei “cacciatori di palloni” più considerati sulla scena internazionale. Ventinove anni il prossimo 14 luglio, Smith taglierà sabato il traguardo delle novantasette presenze con la maglia dei Wallabies ma, per la prima volta in carriera, giocherà in Nazionale davanti al pubblico di casa. Mauro Bergamasco, flanker azzurro che ha già incrociato in passato la strada di Smith nel 2002 a Genova e nel 2006 a Roma, attende con entusiasmo la possibilità di un terzo scontro diretto con il pari ruolo dei Brumbies: “George è una delle terze linee più competitive al mondo, molto forte fisicamente e sui punti d’incontro. E’ sicuramente un avversario pericoloso, cui dovremo fare grande attenzione. E’ abilissimo nel recupero dei palloni e nei sostegni diretti ai trequarti in prima fase, e non ho dubbi sul fatto che sai uno dei giocatori più competenti nella nostra posizione”. Ma non è ovviamente Smith l’unica preoccupazione del padovano dello Stade Francais: “L’Australia ha giovani che si stanno affacciando in prima squadra, ma sbagliamo se pensiamo che questo possa andare a nostro vantaggio: chi conquista un posto coi Wallabies ha dalla sua le caratteristiche fisiche, tecniche e mentali per essere un eccezionale rugbista. L’ossatura della nazionale australiana, al di là dei nuovi inserimenti, non è però molto diversa da quella delle ultime stagioni: Mortlock, Giteau, Sharpe, Baxter sono tutti atleti che, oltre a Smith, abbiamo già avuto modo di affrontare”. “Gli avanti australiani, soprattutto la prima e la seconda linea, hanno conosciuto una maturazione importante nelle ultime stagioni: oggi i Wallabies sono una squadra di altissimo livello non solo tra i trequarti ma anche in mischia chiusa e in rimessa laterale, dove sfruttano al meglio saltatori molto alti e ottimi blocchi in touche. Ci aspetta un compito difficile, ma dopo una settimana di allenamenti qui in Australia sono sicuro che saremo all’altezza”. Se schierato da Nick Mallett nel match di sabato, il maggiore dei fratelli Bergamasco conquisterebbe la presenza numero settantacinque con l’Italia, scavalcando Dominguez al quarto posto nella classifica degli italiani con più caps: “Non voglio fare proclami, quella che ci attende sabato è una partita durissima e non sta a me parlare di chance di vittoria o di sconfitta, ma sono sicuro che potremo mettere in difficoltà l’Australia in molte situazioni di gioco. Dovremo concentrarci sul nostro rugby, sulla difesa in prima e seconda fase e sul possesso in attacco: rispettiamo questi principi ed abbiamo le carte in regola per sfidare l’Australia”.
Questa mattina all'alba è arrivata la notizia del XV titolare azzurro convocato dal coach Mallett. La novità principale è la scelta di Craig Gower all'apertura, che porta McLean alla sua posizione naturale di estremo. Esordio, poi, per l'equiparato Geldenhuys in seconda linea, mentre alla mediana, insieme a Gower, c'è Canavosio, nonostante non abbia mai convinto fino a ora in azzurro.
ITALIA15 Luke MCLEAN (Cammi Calvisano, 8 caps)14 Kaine ROBERTSON (MPS Viadana, 37 caps)13 Mirco BERGAMASCO (Stade Francais, 61 caps)12 Matteo PRATICHETTI (Cammi Calvisano, 17 caps)11 Alberto SGARBI (Benetton Treviso, 2 caps)10 Craig GOWER (Bayonne, esordiente)9 Pablo CANAVOSIO (MPS Viadana, 25 caps)8 Sergio PARISSE (Stade Francais, 62 caps) - capitano7 Mauro BERGAMASCO (Stade Francais, 74 caps)6 Alessandro ZANNI (Cammi Calvisano, 31 caps)5 Carlo Antonio DEL FAVA (Ulster, 36 caps)4 Quintin GELDENHUYS (MPS Viadana, esordiente)3 Fabio STAIBANO (Castres, 6 caps)2 Leonardo GHIRALDINI (Cammi Calvisano, 19 caps)1 Salvatore PERUGINI (Stade Toulousain, 60 caps)a disposizione16 Franco SBARAGLINI (Benetton Treviso, 2 caps)17 Ignacio ROUYET (MPS Viadana, 2 caps)18 Marco BORTOLAMI (Gloucester, 74 caps)19 Paul DERBYSHIRE (Carrera Petrarca Padova, esordiente)20 Tito TEBALDI (Plusvalore Gran Parma, esordiente)21 Kristopher BURTON (Consiag I Cavalieri Prato, 2 caps)22 Gonzalo GARCIA (Cammi Calvisano, 8 caps)

mercoledì 10 giugno 2009

Oggi mi vergogno di essere italiano


Da quando nel luglio del 1969 con un colpo di stato salì al potere il colonello Muhamar Gheddafi , oggi per la prima volta ha messo piede in Italia. Si è presentato in divisa militare con attaccata al petto la foto di un libico anti-italiano. E cosa hanno fatto le nostre illustri autorità di fronte a questa provocazione? Invece di far notare all'esimio colonello che forse era il caso di non continuare con questa provocazione e di levare quella foto, che ormai l'Italia ha già pagato per delle scelte politiche sbagliate e coninua tutt'oggi a pagare, hanno fatto finta di nulla sorridendendo e stringendo amabilmente le mani a questo lurido dittatore, oppressore dei più deboli e che non sa minimamnte cosa siano i diritti umani. Capisco e condivido in parte lo sdegno di alcuni senatori del PD che hanno protestato vivamente xkè si era invitato il colonello Gheddafi a presenziare ed ad interenire a Palazzo Madama, come se lui fosse uno strenuo difensore degli oppressi ed infaticabile difensore dei diritti umani. Mi si rivolta lo stomaco quando sento Umberto Bossi dire che il colonello Gheddafi é nostro amico, che sta facendo del suo meglio per fermare gli sbarchi dei clandestini, caso mai è il contrario, confido in Calderoli che si presenti con la famosa maglietta delle vigntte islamiche per pareggiare la provocazione, mi si rivolta lo stomaco quando vedo il governo italiano calarsi le brache e dare il sedere a questo lurido beduino di merda dittatore di una massa di beduini ancor più di merda per il loro lurido petrolio.
Da oggi mi sento meno italiano.

Ma dove è finito lo stile???

Quando c'era la Prima Repubblica , il sistema elettorale era diverso, invece di votare per le persone si votava il partito, che piazzava i suoi cavalli migliori nei primi posti ad esempio come capo lista metteva a Paperon De Paperoni che era quello che sicuramente raccoglieva più voti, poi Gastone, Qui, Quo,Qua, ed in fondo la lista metteva a Paolino Paperino.
Poi il partito che totalizzava pù voti si sedeva al tavolo assieme ai suoi alleati e decideva chi doveva fare il sindaco, chi il vice, chi l'assessore etc etc. Naturalmente c'era una campagna elettorale ma era una campagna abbastanza tranquilla con poco spezie che scorreva via quasi in sordina. Ma da quando il pool "Manipulite" ha fatto un repulisti della prima Repubblica le cose son cambiate. Infatti con la Seconda Repubblica (mi son sempre chiesto xkè la chiamino così) è cambiato il sistema elettorale, dove vi è l'elezione diretta del Primo Ministro (in seguito trasformata la carica in Premier), del Presidente della Regione (poi trasformata la nomina in governatore) il Presidente della provincia ed infine del Sindaco. E' cambiata anche la campagna elettorale copiata dall'America, ma copiata male. Infatti oggi non si fà più una campagna elettorale, ma si fà esclusivamente del cortile, dove non ha ragione chi presenta il programma migliore ma chi insulta di più, chi urla maggiormente lanciando anatemi contro gli avversari politici (ma fortunatamente poche volte chi si comporta così vince) E ciò avviene per qualsiasi tipo di elezione, sia a livello nazionale che a livello di amministrative per eleggere il sindaco.
A Mazara del Vallo dove si votava anche per il sindaco oltre che per le Europee, uno dei candidati a sindaco per il centro destra, durante il comizio di chiusura della campagna avvenuta a piazza Mokarta ha dato sfoggio della su bruta imbecillagine, attaccando , non solo i suoi avversari politici, ma anche le loro famiglie , parenti prossimi e lontani.
Bene questa persona non è arrivato neanche al balottaggio, ed adesso dovrà andare a bussare alla porta dei 2 contendenti per sindaco, che io vivamente spero che gli sbattino sul muso accompagnato da un bel cazzotto.

martedì 9 giugno 2009

Lo dice il Times

Il 'Times': ''In Italia Gli Elettori Preferiscono Berlusconi Perché Il Centro-Sinistra Va Male''

Londra, 9 giu, - (Adnkronos/ign) - Marcia indietro per il Times di Londra. Nei giorni scorsi il famoso giornale aveva espresso un posizione dura contro Berlusconi, ma oggi nell'editoriale di commento alle elezioni europee in Italia ha ammesso che l'elettorato di centro-sinistra "e' andato talmente male" tanto che gli elettori italiani hanno preferito l'eccentricità di Berlusconi perchè propone " una scelta piu' sicura rispetto alle proposte dell'opposizione''.La testata londinese ha attribuito la sconfitta europea del centro-sinistra alla mancanza di leader carismatici. In Francia, per esempio, - commenta il Times - "il presidente Sarkozy e' controverso, ma una litigiosa alternativa socialista ha gettato via il suo vantaggio''.L'editorialista del Financial Times Wolfgang Munchau ha commentato che l'elettorato italiano ha confermato la preferenza per il centro-destra e Berlusconi "nonostante le recenti polemiche sullo stile di vita del Presidente del Consiglio'' e il caso Mills.

lunedì 8 giugno 2009

Signori miei cambiate spacciatore che vi fate di cocaina avariata







Ma io mi chiedo una cosa: com'è possibile che il PD pur perdendo il 7% rispetto alle politiche del 2008 ed circa il 4,92% rispetto alle europee del 2004 lanciano proclami di trionfalismo e suonano il de prufundis e il te requiem per il PDL?
Questo è il caso di membri del PD quali Giovanna Melandri, Franco Marini e di giornalisti di sinitra Riccardo Barenghi. (La Stampa) che hanno fatto a gara su chi le sparava più grosse durante le proiezioni dei sondaggi nel salotto di Bruno Vespa.
Riccardo Barenghi (giornalista della stampa): Il vero sconfitto di queste elezioni risulta essere Silvio Berlusconi e il Pdl, che hanno perso il 2% rispetto alle politiche del 2008, che non c'è stato il tanto proclamato sfondamento.
Franco Marini (ex presidente del Senato): Siamo soddisfatti di questi risultati, perchè se i dati definitivi del Viminale dovessero confermare queste proiezioni vorrà dire che il PD ha retto bene questa campagna elettorale (nel momento in cui Marini diceva queste testuali parole fra 1.30 e le 2 di stamani il PD era dato al 26,2% contro il 31,1% del 2004 e il 33,7% delle politiche del 2008) e siamo la prima forza di sinistra in Europa, mentre il PdL ha perso le elezioni in quanto sta perdendo il 2% di consensi rispetto le politiche del 2008.
Giovanna Melandri (ex ministro Prodiano e quadro antico): Io aspetto a pronunciarmi ma se i risultati dovessero essere questi ( ha ripetuto questa frase per tutto l'arco di durata della trasmissione) il Pdl è stato ridimensionato un pò dato che retrocede del 2% rispetto le politiche.
Ebbene questi illustri personaggi sono stata tutta la sera e la notte a spararle sia dallo studio di Porta a Porta, sia nei vari collegamenti esterni effettuati, ma hanno omesso volutamente di dire qualcosa di molto importante fatto notare per tuta la trasmissione dal Ministro Ignazio La Russa.
L'affluenza alle urne per queste elezioni in Italia è stato pari al 66,5% contro l'80,5% delle politiche del 2008 e il 71, 51% delle europee del 2004.
Quindi abbiamo un calo d'affluenza pari al 14% rispetto le politiche del 2008 e del 5% rispetto le Europee del 2004.
I risultati del PdL sono i seguenti: EU 2009 35,3% Eu 2004 32,42% Pol 2008 37, 39%.
Scusate, ma il PdL ha perso terreno? Ma da questi dati io cedo che invece ha guadagnato il 2,88% rispetto alle Europee di 5 anni fà
Quindi se c'è qualcuno di sinistra che vuole intervenire, che gentilente mi spieghi chi è che ha vinto e chi è che ha perso, e il pensiero menzognero dei dirigenti di sinistra ( ecco xkè io non potrò mai essere di sinistra) io gli sarò grato per tutta la vita,.
Sigfrido sei invitato anche tu a partecipare e a dire la tua in base a questi dati non frutto della mia mente contorta di fascista, ma che è venuta fuori dallo sfoglio di milioni di schede elettorali.

La debacle della sinistra in Europa


Questa 2 giorni di election day hanno determinato 2 cose molte importanti non solo in Italia ma in tutta Europa: la prima cosa che si evince è la scarsa affluenza alle urne in tutti gli stati dell'unione Europea. Cosa molto strana da credere ma non inverosimile, e che degli stati della comunità Europea l'Italia e dove la gente è andata maggiormente a votare, anche se in percentuali inferiori alle ultime politiche. Ciò vuol dire che in tutta Europa la gente comincia ad esser stanca e no gliene può fregare minimamente di questa Europa di 4 soldi.

La seconda cosa che si evince e la clamorosa sconfitta delle sinistre in quasi tutti i paesi della comunità Europea, cosa evidenziata nella cartina della comunità Europea qui posta (in blu i paesi dove il centro-destra ha vinto, in verde i paesi dove ha vinto il centro-sinistra).

Allora non siamo solo noi italiani ad esser destrorsi ed ad aver mandato a mare i rossi, dato che questo è il trend in quasi tutti i paesi Europei.

Mi sorge una questione spontanea e se ci fosse qualcuno che me la spiegasse mi farebbe veramente felice: ma se la sinistra è composta da persone oneste, competenti, che governano per il bene del popolo, com'è che sono stati presi a caci nel sedere in quasi tutta l'Europa?

domenica 7 giugno 2009


segui la maratona elettorale...

venerdì 5 giugno 2009

Riflessione importante....

Visto che come sostiene Eraclix, Ovalia si deve "impegnare" anche in campo politico, vorrei porre alla vostra attenzione un documento volutamente occultato e dimenticato...
L'ho trovato per caso e mi piacerebbe apprezzare l'opinione dei lettori...
Farà piacere sapere a Romoletto che e' stato scritto da magistrati vicini a Borsellino e Falcone...

http://www.narcomafie.it/sentenza_dellutri.pdf

giovedì 4 giugno 2009

Chi non se lo ricorda "kung fu"?


Tra la notte di mercoledi 3 giugno e le prime luci di giovedì 4 giugno è stato ritrovato cadavere nella sua stanza d'hotel David Carradine.

All'età di 73 anni sembra che abbia deciso di metter fine alla sua vita impiccandosi nell'albergo dove risiedeva con la sua troupe, intenti a girare un film a Bangkok.

David Carradine divenne famoso al pubblico italiano negli anni 70 per aver interpetrato il ruolo di bonzo buddista in pellegrinaggio nel selvaggio Far West ala ricerca del proprio maestro, e questa serie intitolata Kung fù fece la sua fortuna.

In seguito lavorò anche con Martin Scorses, Ingmar Bergman eQuentin Tarantino in Kill Bill 1 e 2 insieme ad Urma Thurman.

Non nascondo che fù proprio il telefilm "Kung fù" a suscitare in me l'interesse per la filosofia orientale ed anche l'interesse per le arti marziali.

Non sarà stato un grande attore, uno di quelli che ti restano impressi nella mente, non sarà stato un divo e neanche un bello del cinema, ma comunque, credo proprio di non esser il solo ad aver seguito il suo telefilm e che continui a ricordarlo





















RUGBY e MILANO..due miei AMORI


Ho parlato ieri della stagione dell'Amatori Milano. Ora, invece, parliamo dello strano rapporto che c'è tra Milano e il rugby. Città capace di appassionarsi per la nazionale, con i pub pronti a trasmettere il pallone ovale e sempre pieni di tifosi, metropoli al cui interno sono nate e cresciute ben quattro differenti squadre e che, contando anche l’hinterland e la provincia, può garantire un numero di praticanti sicuramente invidiabile. Eppure, una città che non ha mai saputo, veramente, legarsi e innamorarsi del suo rugby.
Schiacciata, come spesso capita alle grandi metropoli italiane, dal peso mediatico e storico del calcio, la palla ovale ha da sempre lottato insieme agli altri, cosiddetti, sport minori per ottenere quella dignità che merita.La storia, con i suoi 18 titoli, non basta però a rendere l’Amatori Milano parte integrante della città. I fatti che accompagnarono la scomparsa della squadra alla fine degli anni ’90 non hanno aiutato, i tanti anni a lottare nelle serie minori non hanno, purtroppo, riavvicinato Milano al suo humus rugbistico. E questo è grave, soprattutto nel momento in cui è evidente che il rugby si sta territorializzando in maniera diversa dal passato, dove, con l’arrivo delle franchigie per la Celtic League e la crisi economica, serve un nuovo input da parte delle grandi realtà metropolitane per rilanciare e spronare il rugby in Italia. Ottenuta la Serie A, confermata in campo e pronta a crescere nell’organico e nella qualità tecnica dei suoi giocatori, ora l’Amatori deve fare un salto di qualità che va al di là delle prestazioni sportive. È, appunto, il rapporto con la città, con le istituzioni, con i milanesi che dev’essere rafforzato e far parte di un progetto concreto e futuribile. Serve porre maggior enfasi sui valori del rugby, sulla qualità di questo sport e serve farlo coinvolgendo il più possibile tutte le realtà cittadine. Le lotte, gli orticelli e i piccoli interessi personali uccidono il rugby a ogni livello, in ogni città o provincia e, a maggior ragione, lo fanno in una metropoli nella quale è difficile emergere.È qui che la società Amatori Milano, ma non solo lei, deve lavorare fin dalle prossime settimane. Creare un progetto che vada al di là della Serie A, che coinvolga professionisti, partner nuovi e affidabili, e sponsor, che faccia crescere la squadra. Perché, nonostante il salto di categoria, l’Amatori Milano è rimasta a livello dirigenziale una squadra di Serie B. Le battaglie e le politiche sono, però, cambiate rispetto a due anni fa e bisogna adattarsi. È qui che il rugby può rinascere a Milano. Se si manca questo obiettivo, allora le vittorie sul campo trovano il tempo che trovano.
(RUGBY 1823 blog)

"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks