domenica 12 ottobre 2008

cretino chi... si fa chiamare tifoso...


Sono sempre stato allergico al tifo che come ben sappiamo è una grave malattia. L'amore per la bislunga sin dalla tenera età ha fatto il resto.
Negli anni 70 e 80(quando seguivo le telecronache del 6 nazioni nei pomeriggi sportivi Rai con la telecronaca del nobile anche se lentissimo e soporifero... compianto ROSI) le azioni del pubblico di ogni stadio che non solo era a contatto diretto con i giocatori, ma che non tifava contro, nè fischiava gli avversari, mi hanno fatto preferire da subito il termine sportivo.

In esso mi riconoscevo, perchè mi è sempre piaciuto godere del gesto sportivo del più bravo anche se in quel frangente era a me avverso.

Così non mi indigno ma guardo con disprezzo e distacco questa masnada di cretini pelati che invece di fare a botte in un campo di rugby..Si prendono i mezzi e se ne vanno fino in bulgaria a rompere i coglioni alla gente di li bruciandogli pure il simbolo nazionale, la bandiera.

Giusti i meritati fischi per un italia cafona e demente(i biglietti sono tutti nominativi per cui sti pirla finiranno presto inquisiti...)


Numerosi gli scontri a Sofia. Prima di Bulgaria-Italia si sfiora la rissa in un bar del centro. Tifosi azzurri scortati allo stadio tra le urla "Duce Duce".


SOFIA, 11 ottobre 2008 - Arrivano gli ultras italiani a Sofia e sale la tensione attorno a Bulgaria-Italia. Prima una rissa appena sfiorata in un bar del centro, poi il tentativo di scontro con i tifosi locali all'interno dello stadio frenato dall'ingresso delle forze di polizia bulgare in assetto antisommossa. Il tutto tra canti del ventennio fascista e un corteo nelle strade che conducono al "Levski Stadium" scandito da "Duce Duce". E soprattutto lo stupore dei bulgari, che avevano accolto con calore la nazionale campione del mondo.
NOMI NOTI - Il gruppo di oltre cento tifosi organizzati al seguito della nazionale è parte dello stesso che segue gli azzurri da due anni, ovvero da dopo la fine del Mondiale. Il Viminale li conosce bene, si tratta di ultras della destra provenienti da diverse città, specie del nord-est. Questa volta si sono aggiunti anche tifosi provenienti da Napoli. E a provocare le tensioni della giornata sono stati anche il gemellaggio di questo gruppo con la tifoseria del Levski Sofia, tradizionalmente collocata a destra, e il confronto con i "rivali" del Cska, tifoseria di sinistra.
FACCETTA NERA - Sarebbe questo, secondo alcuni testimoni, il motivo che ha fatto scattare la rissa all'interno del bar del centro di Sofia: italiani e sostenitori del Levski contro ultras del Cska. Rapido l'intervento della polizia locale, così si è evitato il peggio: nessun ferito e nessun fermo.Poi, il "plotone" degli ultras italiani è andato allo stadio a piedi, scortato da una moto della polizia e alcuni agenti: e durante il percorso per le strade di Sofia è stato un miscuglio di cori calcistici, di ricordi per Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio ucciso da un colpo di pistola di un agente di polizia, e soprattuto di "Faccetta Nera", "Duce Duce" e altri cori fascisti.
CINGHIE - Poi, all'arrivo allo stadio, l'ingresso nel settore loro riservato e subito il tentativo d'assalto agli spettatori bulgari. Un gruppo di italiani ha percorso tutti i gradoni con le cinghie dei pantaloni in mano, è arrivato fino alla cancellata che delimita il settore e ha cominciato a menar fendenti e a tirare oggetti dall'altra parte. La tensione è stata molto alta per alcuni secondi, prima che una trentina di poliziotti con caschi, corpetti e manganelli entrasse e riportasse con calma indietro i sostenitori italiani. Secondo l'agenzia bulgara Bgnes, almeno un poliziotto è rimasto ferito negli scontri che hanno coinvolto una trentina di tifosi che si lanciavano bottiglie e pietre gli uni contro gli altri. Quando la polizia è riuscita a sedare la rissa, ha aggiunto l'agenzia bulgara, alcuni facinorosi sono stati arrestati.
BIGLIETTI - Uno striscione degli italiani sarebbe stato sottratto dai bulgari, di certo quando la calma è stata ristabilita gli Ultras Italia hanno tolto i loro tricolori con i nomi di diverse città di provenienza, alcuni in caratteri celtici. La Federcalcio ha poi precisato di aver venduto 144 biglietti a tifosi italiani per quel settore, dopo aver girato al ministero dell'Interno nomi e dati anagrafici dei titolari della richiesta e dopo averne ricevuto indietro il nulla osta. Da quel momento, gli Ultras Italia sono passati sotto il controllo della polizia locale. Domenico Mazzilli, responsabile della sicurezza della nazionale azzurra, e Roberto Massucci, suo vice, hanno offerto il loro supporo alla polizia bulgara.ABETE - "C'è un clima un po' teso - ha detto il presidente della Figc Giancarlo Abete ai microfoni di Raisport - e forse quello che è avvenuto prima lo ha alimentato. In campo però si è vista correttezza tra i giocatori e tutto è andato nei binari giusti. Cori fascisti e croci celtiche? C'è sempre da prevenire e ci sono comportamenti impropri da sanzionare. I biglietti venduti ai tifosi italiani sono nominali, per cui è possibile andare a recuperare ogni singola persona".

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Si diceva una volta ch l'uomo è sempre in continua evoluzione, bha mi sa che si sbagliava e non di poco, prendendo atto degli avvenimenti accaduti durante la partita mi sa che stiamo assistendo ad una vera e propia regressione sia mentale che sociale.

SPARTANO

Anonimo ha detto...

Mi vergogno terribilmente da fascista che sono, per l'indecoroso ed oltraggioso comportamento di 4 coglioni che si definiscono sportivi e tifosi, ma che sono semplicemente buoni per la fustigazione continua giornaliera per tutta la loro inutile vita.
Sono stanco di questi coglioni che non hanno a nulla a che vedere con lo sport ma vanno alle manifestazioni sportive (sopratutto calcistiche) solo per far danno, per far a cazzotti e distruggere, quindi, per favore, non continuiamo a chiamarli sportivi e tifosi, ma con il loro vero nome, "VIGLIACCHI, COGLIONI, TEPPISTI, DELINQUENTI"; perchè io sono un tifoso vero e non mi riconosco assolutamente con queste merde, e tu eraclix, sai se è vero

eraclix ha detto...

ma romoletto ma come puoi essere fascista nel 2008..?!..Ma va!!!
Capisco di destra ma ste menate del fascio littorio quando si è dimostrato che lo statalismo è il peggior modo di gestire le cose (alitalia ultima ciliegina!!)

Anonimo ha detto...

meno male che il capitalismo e' l'alternativa!!!!

kosovaro ha detto...

vi è mai passato per la mente che questi "tifosi" sono manipolati e ammanicati con le stesse società calcistiche?
come mai nessuno ha pensato ad imputare responsabilità alla federazione stessa che doveva garantire la sportività dei tifosi al seguito?
mi viene da pensare che sia stato tutto studiato a tavolino per esaltare le rivalità tra popoli.
forse sarò esagerato, ma stiamo diventando un paese sempre più razzista.
non qui in sicilia?
allora perchè un italiano che va a vendemmiare prende 50 € (e già è poco), un rumeno 30 ed un marocchino 15?
pechè l'opinione pubblica viene esasperata quando a compiere un reato è uno straniero?
eraclix, tu che hai più volontà per seguire queste vicende, fammi il favore di aggiornarmi sull'evoluzione di questo episodio in bulgaria e vediamo che "provvedimenti esemplari" saranno adottati e nei confronti di chi.
ti anticipo che poco ci credo...finirà, come al solito, con qualche capro(ne) espiatorio che pagherà per essere più coglione degli altri (...e magari sarà anche il meno colpevole).
meditate gente, meditate...

Anonimo ha detto...

Ci risiamo con la storia del razzismo; ogni volta che succede un qualcosa di spiacevole si parla subito di razzismo e di bullismo a mani piene, sembra che l'Italia sia diventato il paese + razzista nel mondo.
Io inviterei tutti questi giornalisti e le persone che si riempiono la bocca con ste menate di riflettere seriamente prima di aprire bocca e scrivere, d'informarsi bene prima di dare delle notizie false e tendenziose ed essere magari più onesti con se stessi e con gli altri
Meditate gente, MEDITATE

"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks