mercoledì 12 novembre 2008

blog 2


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


In informatica, e più propriamente nel gergo di Internet, un blog è un diario in rete.

Il termine blog è la contrazione di web-log, ovvero "traccia su rete". Il fenomeno ha iniziato a prendere piede nel 1997 in America; il 18 luglio 1997, è stato scelto come data di nascita simbolica del blog, riferendosi allo sviluppo, da parte dello statunitense Dave Winer del software che ne permette la pubblicazione (si parla di proto-blog), mentre il primo blog è stato effettivamente pubblicato il 23 dicembre dello stesso anno, grazie a Jorn Barger, un commerciante americano appassionato di caccia, che decise di aprire una propria pagina personale per condividere i risultati delle sue ricerche sul web riguardo al suo hobby. Nel 2001 è divenuto di moda anche in Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog.

Cenni storici

Il termine weblog è stato creato da Barger nel dicembre del 1997, e apparve per la prima volta nel suo sito personale. La versione tronca blog è stata creata da Peter Merholz che nel 1999 ha usato la frase "we blog" nel suo sito, dando origine al verbo "to blog" (ovvero: bloggare, scrivere un blog).

Attraverso i blog la possibilità di pubblicare documenti su Internet si è evoluta da privilegio di pochi (università e centri di ricerca) a diritto di tutti (i blogger, appunto).

I blog hanno anche alcune somiglianze con i wiki, nel modo in cui vengono gestiti gli aggiornamenti, favoriti i commenti dei lettori e stimolate le nascite di community.


Nell'italiano

La parola straniera blog viene pronunciata in italiano /'blɔg/, usando la «g dura» [g] come nella pronuncia originale inglese /'blɒg/, la quale viene mantenuta nel parlato anche per tutte le parole derivate italianizzate:

La g dura viene mantenuta e raddoppiata e, se questo non crea problemi di trascrizione quando la doppia g è seguita dalle vocali a, o e u (bloggare viene infatti scritto il verbo), alcuni problemi di coerenza ortografica sorgono quando la g precede le vocali e e i. Nei dizionari più aggiornati infatti si trovano registrate forme quali bloggista e bloggistico, frequenti anche nella rete, ma incongruenti con le regole di pronuncia delle parole italiane, in quanto in quella forma andrebbero pronunciate /bloʤ'ʤista/ e /bloʤ'ʤistiko/; le forme corrette infatti sarebbero blogghista e blogghistico, con l’inserimento di un’h, come richiedono le regole ortografiche dell’italiano per la resa della g dura davanti a e e i.[1]


Le polemiche

In Italia sono sorte polemiche se il mondo dei blog debba rimanere senza vincoli legislativi e soggetta solo ad una autoregolamentazione, oppure in alternativa se debbano essere applicate le norme sulla stampa.

Nell'ottobre del 2007 il governo ha presentato un disegno di legge sulla riforma dell'editoria in cui aveva stabilito per i blog l'obbligo della registrazione. La dura replica del momdo web ha portato alla precisazione da parte del sottosegretario Levi che la norma non avrebbe trovato applicazione ai blog. [2]

La disputa si è trasferita sul piano giudiziario quando il tribunale di Modica ha condannato lo storico Carlo Ruta per il reato di stampa clandestina[3]



IL PRESIDENTE


Per evitare di ritrovarsi a fare sempre le solite polemiche per lo più inutili sarebbe meglio per tutti di mantenere un certo ritegno , noi tutti siamo qui solo per mantenere una realtà viva senza troppe pretese , le discussioni avvenute nei post precedenti sono una realtà che a tutti noi non interessa .

Questo blog è nato per parlare e non per offendere nessuno , si è padroni anche di non visitarlo più oppure continuare a scrivere nella maniera più civile possibile . Il RUGBY è un modo per unire gente , qualcuno ha trasceso il blog in un fatto personale ( suo problema ) , chi ha voglia di scrivere lo faccia nel rispetto altrui . Le parolacce ed il modo incivile di accusarsi lo lasciamo agli altri. Grazie per la collaborazione di tutti i RUGBYSTI.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

beh un moderatore è sempre utile quando arrivano delle teste calde a seminar zizzania..In questo blog siamo liberi ma rispettosi..
by eraclix

Anonimo ha detto...

@tutti: signori questo e comunicato che ormai gira per questo sito da un po' e che nessuno meccanicamente da tutti viene ignorato, quindi ho vi decidete a venire agli allenamenti oppure mi sa che l'anno prossimo neanche se ci mette mano Gesù Cristo riusciamo a fare una squadra.Questo si è verificato durante la stagione estiva tutti contenti per beach arrivata l'ora che si doveva lavorare seriemente per creare una squadra arrivederci e grazie. Capisco anche che per ovvi motivi vari quali: lavoro, famiglia ed ecc...non riesca ad essere costanti ma ad arrivare ad essere 3-4 ad ogni allenamento mi pare un po' grave come cosa, quindi dato che sono l'unico che fa il pendolare mazara-marsala per il puro gusto di giocare ed allenarsi per migliorare sia la sua condizione fisica che anche quella tecnica, allorche questa sera eravamo io, sigrifido e mangogna mi sono detto perche devo continuare a fare avanti ed indietro quando ad un progetto a cui persone a cui facevo riferimento se ne fottono io perche devo essere quello che ci rimette sia soldi che delusioni.
Mi hanno imparato che il rugby è come la vita, fatta di sacrifici quindi ....... non credo che altre parole non siano indispensabili per capire cio che ho detto ora spetta a voi dare risposte.

SPARTANO

Anonimo ha detto...

caro spartano hai perfettamente raggione,Io sono veramente dispiaiuto di sentire che all'allenamento non viene nessuno e vi diro pure una cosa a udine ma vorrei essere li per allenarmi nella mia città e chi a la fortuna di farlo non lo sfrutta i giovani marsalesi continuano a essere una delusione
voi continuate a mantenere vivo questo proggetto provate con le scuole

Anonimo ha detto...

...benvenuti in sicilia occidentale..ma ovalia non demorde!!

"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks