lunedì 16 febbraio 2009

Le nostre impressioni su Italia-Irlanda


L'Italia offre una prova di grande generosità contro l'Irlanda, anche se solo per un tempo: poi viene fuori il divario tra le due squadre e per l'Italia è la seconda sconfitta in due partite.
Al Flaminio di Roma non è la stessa Italia di Twickenham , anzi: gli azzurri si battono come leoni e per un tempo riescono a respingere gli attacchi dell'Irlanda. Poi però sale in cattedra Ronan O'Gara e per gli uomini di Mallett non c'è più niente da fare: i verdi di Kidney passano per 38-9 conquistando la seconda vittoria nel Sei Nazioni 2009, dopo il successo sula Francia, confermandosi, insieme al Galles, tra le squadre più forti del torneo. L'Italia incassa il secondo ko: il risultato è ancora molto pesante per Parisse e compagni, ma la squadra ha dato l'impressione di essere in crescita, o almeno di dare segni di risveglio, anche se gli errori sono ancora molti e, si sa, ad alti livelli si pagano cari.
La grinta, la carica degli azzurri è evidentissima: forse eccessiva, vista la foga con cui Masi affonda Kearney dopo appena 1', mertiandosi un cartellino giallo. L'inizio non sembra dei migliori, invece gli azzurri giocano bene dalla rimessa e guadagnano un calcio piazzato: Luke McLean, australiano ma con la bisononna italianissima, non si fa pregare due volte e realizza per il primo vantaggio della partita, ed è azzurro (3-0). Gli uomini di Mallett mettono una grande pressione sui portatori di palla avversari, che non riescono a ripartire: McLean punisce e l'Italia va sul 6-0.
Nel momento migliore dell'Italia arriva però una brutta giocata: è il 19' quando Canale non controlla una palla di Griffen e permette a Bowe di involarsi dietro la linea difensiva azzurra e schiacciare in meta. E' una doccia fredda per gli azzurri, che vedono l'Irlanda passare in vantaggio grazie al calcio di O'Gara (7-6). L'Italia non ha alcuna intenzione di mollare e rimane aggrappata al match grazie alla sua mischia: McLean riporta avanti i suoi (9-7) con un calcio preciso. I nostri si difendono con i denti e respingono gli attacchi insistenti di O'Driscoll e compagni: Canale è ottimo su O'Gara che commette su di lui un fallo da cartellino giallo. McLean avrebbe la palla del +5 ma non trasforma. Allora l'Italia è costretta a stringere i denti: il fortino azzurro regge per un po' ma si deve arrendere a Fitgerald dopo ben 17 fasi di gioco e proprio allo scadere del primo tempo. L'Italia chiude sotto nel punteggio, ma non di certo nel gioco e nel morale.
L'Irlanda entra in campo nella ripresa con una marcia in più: O'Gara, con i suoi calci tattici, è chirurgico, mentre gli azzurri soffrono le fatiche spese nel primo tempo. I verdi di Kidney vanno in meta al minuto 46 con Wallace e allunga sul 24-9 grazie ai calci di O'Gara. Per l'Italia è buio pesto: Mallett prova a cambiare tutta la seconda linea, ma la reazione non arriva. L'Irlanda rallenta i ritmi di gioco, cercando di sfruttare i falli degli avversari. Griffen, positivo sia in difesa che in fase d'impostazione prova una sortita personale, ma senza fortuna.
L'Italia prova a metterci tutta la sua grinta, ma non trova sbocchi offensivi: il gioco al piede latita ed è invece l'Irlanda a picchiare su un pugile che ha già gettato la spunga. Fitgerald prima, O'Driscoll poi rendono il punteggio veramente pesante per gli azzurri: un 38-9 che sicuramente lascia il segno. Per Mallett c'è ancora molto lavoro da fare: si deve ripartire da Griffen e dal primo tempo giocato contro l'Irlanda. In vista infatti c'è il match del 28 febbraio a Murrayfield: contro la Scozia, l'unica avversaria veramente alla portata degli azzurri, bisognerà fare molto di più. Per cercare di evitare il solito odiato 'cucchiaio di legno'.
Il presidente della Federazione Italiana Rugby Giancarlo Dondi è visibilmente preoccupato: "Oggi ho visto un bel primo tempo - dice - poi nel secondo siamo spariti. Non voglio fare considerazioni tecniche, ma la prima azione pericolosa l'abbiamo fatta ad un quarto d'ora dalla fine. La squadra è peggiorata rispetto all'anno scorso ed il divario con le altre è diventato enorme perché loro nel frattempo sono migliorate".
Qualche spettatore del Flaminio ha fischiato gli azzurri a fine gara: capitan Sergio Parisse ammette con onestà che una protesta dei tifosi ci può stare. "Possiamo solo ringraziare la gente del Flaminio per come ci ha sostenuto in tutti questi anni. I risultati parlano chiaro - considera Parisse - e siamo delusi anche noi: non possiamo continuare a regalare punti e mete agli avversari. Io vorrei sempre vincere, quindi non mi sta bene analizzare il modo in cui si perde, perché si tratta di un'attitudine da mediocri: di uno o di cinquanta punti, una sconfitta rimane tale".
Il ct azzurro Nick Mallett è forse il più scontento della truppa azzurra: "Dopo aver regalato quattro mete agli inglesi, oggi abbiamo fatto altrettanto, per tre volte, con gli irlandesi. La differenza con la partita dell'anno scorso a Dublino, dove avevamo perso con onore, è che in quella circostanza loro non erano stati così abili a sfruttare i nostri errori". Secondo l'anglo-sudafricano però non è ancora tempo di disperare: contro la Scozia si può, si deve fare bene. "Ci vogliono tanta grinta e coraggio. Il nostro calendario è questo, e devo prepararmi con i giocatori che ho a disposizione".
Davide Bighiani / Eurosport

6 commenti:

Romoletto ha detto...

Beh, una bella Italia concentrata per tutto il primo tempo ed è stato un vero peccato andare negli spogliatoi sotto di 5 punti per una meta subita nell'ultimo minuto di gioco, dopo che li avevamo tenuti abbastanza bene ed eravamo stati in vantaggio (come risultato) per tutta la partita.
Non so, forse questa meta subita quando si era convinti di andare al riposo in vantaggio ed haanche influito sulla debacle del secondo tempo, che ha mostrato il quale divario che c'è fra il rugby italiano e quello delle altre squadre del 6 nazioni.

Anonimo ha detto...

una bella italia?!..
Siamo patetici, ridicoli e anche fuori forma...
by eraclix

Anonimo ha detto...

continuo a non capire questo intestardirsi su cariat..Mi chiedo ma chi è che guida la difesa..?!..e al di là dell'entusiasmo tutto qui Mallet e il supporto di troncon..?!
Il nostro rugby fa schifo nel confronto con le altre 5 nazioni ma i nostri giocatori vengono dal top 14 e dalla premier..per cui 38 punti parlano di un gioco di squadra inesistente!!!!

Anonimo ha detto...

Penso che l'esperimento Mallet sia servito a dare un accelerazione a dondi per la celtic..ma mò basta diamo la nazionale a cavinato. Prendiamo un esperto di difesa, uno dei 3/4 ed uno di mischia con i controcaxxi..Altro che Cariat e Orlandi..
eraclix furente!!!

Anonimo ha detto...

Caro Eraclix furente, io ho detto una bella Italia nel primo tempo ma non per tutta la durata

eraclix ha detto...

ma quale bell'italia...Se giochiamo così in europa dovremmo vergognarci solo di proporci come organizzatori dei mondiali...

"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks