domenica 24 maggio 2009

islamicamente corretti


Vi siete mai domandati perché la stampa italiana, con rare eccezioni, scriveIslam con la i maiuscola, mentre scrive «cristianesimo» ed «ebraismo» con
la c e con la e minuscole? Perché pressoché tutti i diplomatici, i politici, gli esponenti religiosi,
gli intellettuali e i giornalisti si astengono dal dire «terrorismo islamico» e si limitano a indicarlo
come «terrorismo» o tutt’al più come «cosiddetto terrorismo islamico»?Perché se si oltraggia l’Islam tutti si indignano, si accettano come fondatele critiche di islamofobia e ci autocolpevolizziamo di razzismo confessionale,mentre se si oltraggia il Cristianesimo lo si ascrive alla libertà d’espressione?
Perché proprio coloro che sono in prima linea contro il Cristianesimo, la Chiesa e il Papa
li ritroviamo in prima linea a favore dell’Islam, delle moschee, delle scuole coraniche
e persino dell’introduzione della sharia nel nostro stato di diritto?La risposta è perché siamo succubi dell’islamicamente corretto, ovvero di unapproccio ideologico che ci impone di non dire e di non fare nulla che possaurtare la suscettibilità degli islamici, a prescindere da qualsiasi altraconsiderazione razionale e sensata che corrisponda al bene comune e all’interesse generale.Andate a riguardarvi i titoli e i testi che descrivono la recente visita diBenedetto XVI in Terra santa e scoprirete il prevalere dell’islamicamentecorretto. A partire dal modo di scrivere Islam fino alla flagrantemistificazione di una realtà in cui prevarrebbero il dialogo e la volontà dipace, mentre vigeva di fatto uno stato di massima allerta, con la mobilitazionedi decine di migliaia di soldati e poliziotti nella consapevolezza che il Papaè nel mirino degli estremisti e dei terroristi islamici.A caratteri cubitali si è fantasticato sull’unione delle tre grandi religionimonoteiste, rivelate, abramitiche (tutti luoghi comuni del tutto infondati),mentre si è relegato in caratteri minuti l’incitazione all’odio contro il Papadel portavoce di Hamas, Yunis al-Astal; dello sceicco Taysir al-Tamimi,presidente dei tribunali islamici; dello sceicco Maqam Shahabuddin, imam di una moschea di Nazareth.L’islamicamente corretto l’abbiamo conosciuto a Milano lo scorso 3 gennaio,quando migliaia di islamici occuparono piazza del Duomo senza alcunaautorizzazione, forzarono un posto di blocco ferendo quattro agenti,oltraggiarono con l’esibizione della preghiera islamica un simbolo dellacristianità, bruciarono le bandiere israeliane. Ebbene, loro l’hanno fattonella certezza dell’impunità ed effettivamente nessuna sanzione è scattata neiloro confronti, nonostante il dovere dei magistrati di intervenire per l’obbligatorietà dell’azione penale.Ecco perché oggi più che mai essere islamicamente scorretti corrisponde all’affermazione della verità e alla salvaguardia della libertà, all’impegno serioe costruttivo per una civiltà in cui valori e regole siano una certezza e unagaranzia per tutti.Dobbiamo chiarire a noi stessi che non siamo una landa deserta; e dobbiamochiarire loro che non siamo una terra di conquista. (Magdi Cristiano ALLAM)

3 commenti:

Elena T. ha detto...

Io conosco un marocchino che si professa cittadino del mondo e pur essendo musulmano si è sposato in Italia con un'albanese cattolica e manda tranquillamente i figli alla scuola comunale senza problemi per il crocifisso appeso al muro nell'aula. A tavola mangia anche carne di maiale, gli piace la birra e soprattutto il vino. A chi gli chiede se è musulmano risponde 'io sono un essere umano'.
Ne conosco solo uno però!

Anonimo ha detto...

grande!!!Elena sei sempre acanti.
by eraclix

Romoletto ha detto...

Ma d cosa ti sorprendi Eraclix, non ti ricordi che viviamo in itARABIA e la nostra religione ormai è il criSLAMISMO?

"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks