mercoledì 2 settembre 2009

E' giusto morire a 11 anni?

Non so se a voi è mai capitato guardando la TV di trovare delle trasmissioni dove appena si parla della nostra sanità, gli interpellati si gonfiano il petto e dicono che l'Italia ha il secondo sistema sanitario migliore al mondo dopo quello fancese.
I nostri illustri interpellati vanno assolutamente fieri del nostro sitema sanitario che permette di prestare cure sanitarie in egual misura sia al ricco che al povero senza alcuna distinzione.
Questa è un'ottima cosa, ma volete spiegarmi che importanza ha avere questo tipo di sistema, quando si muore negli ospedali perchè si sbaglia una banale operazione d'appendicite, o la stessa viene scambiata per un semplice dolore di nessun conto?
Oppure, si può mai morire a 11 anni per un tumore al cervello, quando già ai primi sintomi di mancanza d'equilibrio, di cecità, emicranie continue e forti dolori all'orecchio, tutti sintomi che dovrebberro far insospettire, i genitori portano la loro figlioletta a fare delle visite specialistiche ?
Ebbene, malgrado ci fossero questi segnali gli specialisti del Sant Orsola di Bologna hanno reputato questi sintomi per 3 anni consecutivi come dei dolori senza alcuna importanza e delle esagerazioni da parte dei genitori, senza mai prescrivere una TAC o una risonanza magnetica.
Quando si son decisi d'effettuare la TAC è stato troppo tardi, il melanoma era troppo grosso per esser asportato e la bambina è morta ieri

4 commenti:

Anonimo ha detto...

follie.....
by eraclix

Anonimo ha detto...

errare è umano ma quando lo fanno i medici è tragico...

Romoletto ha detto...

Scusami Eraclix, non mi dirai che ha eliminato il tuo post per il conflitto d'interessi, come ha scritto l'anonimo

Elena T. ha detto...

Terribile!! Credo che non possa esistere dolore più grande della perdita di un figlio da parte di un genitore, figuriamoci se poi avviene in un modo così assurdo..

"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks