mercoledì 28 settembre 2011

Il popolo di Lomu si stringe attorno a lui. E prova a capirci qualcosa

di Stefania Mattana
La Nuova Zelanda tutta e non solo è in ansia per le sorti di Jonah Lomu, la leggenda All Blacks ricoverata da quasi una settimana all’Auckland Hospital, per complicazioni improvvise legate alla sua patologia renale. Lomu, che soffriva di una forte nefrite, ha subito nel 2004 un trapianto di rene che gli ha ridato la vita. Niente, durante la cerimonia d’apertura della RWC a cui ha partecipato, dava a pensare che da lì a qualche giorno le sue condizioni di salute sarebbero peggiorate.
L’intera nazione e i tifosi di tutto il mondo sono preoccupati, ma dalle corsie dell’ospedale di Auckland non trapela alcuna notizia, se non che la situazione di Lomu è data come “stabile”, e che non si sa quanto dovrà rimanere ricoverato in ospedale. Indizi davvero poveri per capire il reale quadro clinico. La famiglia e gli amici di Jonah si sono stretti nel silenzio, chiedendo riservatezza e discrezione, che pare essere rispettata dalla stampa, almeno per ora. Ovviamente, la fame di notizie è tanta, così come le ipotesi che si rincorrono riguardo il suo improvviso peggioramento.
In questo periodo Lomu si stava allenando per un match di boxe per beneficienza, poi è stato colto dal malore. Interrogati dai giornali, alcuni nefrologi e specialisti in trapianti hanno espresso qualche dubbio riguardo l’allenamento agonistico della boxe e le condizioni del suo rene. Infatti, sebbene l’attività fisica faccia bene al trapiantato, gli allenamenti agonistici potrebbero aver recato qualche problema al rene di Lomu, considerando poi che si tratta di boxe, e non di curling.
Gli specialisti non hanno poi escluso altri numerosi problemi che possono aver intaccato l’equilibrio renale ed epatico di Lomu, spiegando con dovizia di particolari e con linguaggio semplice ciò che potrebbe essere accaduto all’ex All Black.
Inoltre, c’è da considerare che la cronologia e la vita di un rene trapiantato varia da caso e caso, per cui un rene può lavorare bene per 20 anni così come anche per 2 o 7 o 10 anni. I farmaci anti rigetto potrebbero aver intaccato anche la funzionalità epatica di Lomu, complicando così il quadro generale.
La gente normale sta esprimendo in ogni modo la sua solidarietà e vicinanza al campione kiwi. Dai cartelli negli stadi ai messaggi sui social network, nessuno vuole esimersi dall’esprimere il proprio affetto verso di lui.
Anche gli All Blacks hanno mandato un messaggio di supporto a Lomu: al termine dell’allenamento hanno esposto delle grosse lettere che componevano la scritta “Get Well Jonah – Kia Kaha” (Rimettiti Jonah, sii forte)
Mealamu si è fatto portavoce della squadra, esponendo i pensieri di tutti nei confronti di Lomu:
“Lui è stato una grande parte di noi del passato e probabilmente è una grande parte di noi anche oggi. É triste vedere un uomo come lui nelle condizioni in cui sta adesso, ma siamo sicurissimi che si riprenderà molto presto.”
In questi giorni, il primo ministro neozelandese John Key si recherà in ospedale per portargli personalmente tutto l’affetto della nazione. “Ovviamente ci siamo tutto molto rattristati nel sentire che non stava bene. Non appena saprò di poterlo fare andrò subito a fargli visita” ha dichiarato Key.
Tutti si stringono attorno a Lomu, e anche la mia intenzione, con questo articolo, era quella di esprimere supporto a Jonah. D’altronde, i grandi campioni non smettono mai di combattere. Jonah ha vinto tante partite, e vincerà anche questa come era solito fare lui: stupendoci.
Kia Kaha, Jonah.

FONTE:http://ilgrillotalpa.wordpress.com/2011/09/28/uenuku-il-popolo-di-lomu-si-stringe-attorno-a-lui-e-prova-a-capirci-qualcosa/

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"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks