lunedì 30 gennaio 2012

Cinque buone ragioni per amare Wilkinson

Cinque buone ragioni pe amare Jonny Wilkinson, il mediano di apertura del Toulon, e prima del Newcastle e dell’Inghilterra, il secondo migliore marcatore di tutti i tempi a livello internazionale.
Il primo. Lo abbiamo cronometrato, ieri, a Padova: 22 minuti a firmare autografi e a farsi ritrarre con macchine fotografiche e telefonini da chiunque glielo chiedesse, cioè non ha detto di no a nessuno.
Il secondo. Nonostante una carriera monumentale, si allena più di prima. Venerdì scorso, prima del match contro il Petrarca, dopo l’allenamento con la squadra è rimasto in campo un’altra ora e mezza, da solo, a calciare da tutte le posizioni. E il giorno della partita, la mattina, si è allenato sul prato dell’Hotel Sheraton dov’era alloggiata la sua squadra.
Il terzo. A ciascun calcio piazzato dedica la stessa attenzione che dedicherrebbe a un calcio nella finale della Coppa del mondo. E lo stesso rituale: massima cura nel posizionare il pallone, pochi passi quasi orizzontali rispetto alla linea del pallone, mani giunte a metà fra la preghiera e il bagher (pallavolo), volto e sguardo rivolto ai pali in massima concentrazione, inspirazione, breve scalpiccio dei piedi sul posto, due o tre passi di rincorsa e pedata di sinistro. Nove su dieci: fra i pali.
Il quarto. Calcia, ma soprattutto passa, allarga il gioco, va in sostegno, e non si tira mai indietro nei placcaggi. Come se fosse una riserva e dovesse conquistare il posto fra i titolari.
Il quinto, e ultimo. Alla fine delle interviste, al grazie del giornalista, risponde: “Sei il benvenuto, il piacere è stato mio”.

Tags:

Nessun commento:

"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks