martedì 21 febbraio 2012

A PENE DI SEGUGIO!!..Si dimette senza far polemica..Un'altro barone tirapiedi...

Da leccapiedi come tutti i baroni padroni delle leve delle cose italiane..ha detto di essere addolorato e di non aver fatto nulla in dissenso con il governo. Chiedere a questi baciaderetani professionisti di avere carattere come il mondo che rappresentano sarebbe stato meramente utopistico.
Roma, 21 feb. - (Adnkronos/Ign) - Mario Pescante si è dimesso dalla carica di vicepresidente vicario del Comitato olimpico internazionale (Cio).


La decisione di Pescante arriva a una settimana di distanza della scelta con cui il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha negato il sostegno del governo alla candidatura olimpica di Roma per il 2020.

''Le dimissioni dal mio incarico non vanno interpretate come una decisione polemica contro il governo che non ha fornito le garanzie per la candidatura di Roma'' ha scritto Pescante in una lettera aperta indirizzata al presidente del Cio Jacques Rogge.

''La mia decisione e' irrevocabile, l'assemblea del Cio non puo' respingere le dimissioni. Mi trovo a disagio a fare il vicepresidente rappresentando un paese che ha gettato la spugna comunicandolo nelle ultime ore'' dice Pescante intervenendo a Sky Sport24. ''Il presidente Monti sta conducendo molto bene il paese, a livello nazionale e internazionale: forse, pero', una risposta anticipata al mondo olimpico sarebbe stata piu' corretta. Questo ha creato disagio, anche perche' nel 2013 si chiude il mandato del presidente Rogge e ci sara' comunque un periodo di vacanza'', prosegue, aggiungendo che le dimissioni ''non c'entrano con il parere espresso da Monti, che non ha ritenuto questo il momento idoneo per l''illusione' olimpica. Il presidente Monti non era d'accordo sui tempi del progetto. Forse, ripeto, il no poteva essere comunicato con un certo anticipo al Cio''.

''C'era grande attesa al Cio per Roma, il movimento olimpico guardava alla nostra candidatura come un ritorno alla dimensione umano dei Giochi. Le Olimpiadi vivono da 2700 anni, hanno un'aristocrazia che andava rispettata'', afferma. Dopo il passo indietro dell'Italia, non e' ipotizzabile una nuova candidatura in tempi relativamente brevi. ''Nel 2024 ci sara' una candidatura africana e cominciano ad arrivare i centenari delle Olimpiadi del XX secolo: Parigi, Anversa, Berlino... Nel 2040 tocchera' agli Stati Uniti, pensare al 2060 per una candidatura italiana non e' una battuta''.

Piero Gnudi, ministro del Turismo e dello Sport, si è detto addolorato. "E' una perdita perche' Pescante è sempre stato uno dei massimi dirigenti dello sport italiano e internazionale. Sarebbe stato meglio se non fosse successo''.

Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, usa intanto l'ironia per commentare il mancato appoggio del governo italiano alla candidatura olimpica di Roma 2020. "Le Olimpiadi non ce le hanno date? Probabilmente non abbiamo spiegato bene, la nostra era la partenza di una candidatura che ci poteva portare alle olimpiadi, non le olimpiadi, ma un risultato lo abbiamo ottenuto: abbiamo ricompattato il Parlamento e allora bene ha fatto il presidente del Consiglio Monti a non darci questa possibilita'. Lo sport italiano presentera' nei prossimi giorni quello che e' e quello che fa. Abbiamo il diritto-dovere di dire quello che lo sport produce".

"Io sono sereno, faccio parte di questo paese, lo ha deciso il governo, pero' noi nei prossimi giorni presenteremo quello che lo sport italiano produce per il paese. Non e' stato detto si' alle Olimpiadi, era una partenza di un percorso molto lungo che non prevedeva impegni finanziari per i prossimi due anni -sottolinea Petrucci-. Ma ormai e' un discorso chiuso, non voglio tornare a dire sempre le stesse cose, pero' vedo che ogni giorno ci sono benedizioni che queste olimpiadi non ci sono state date, ora basta. Dimostreremo come nel futuro sarebbero importanti. Lo studio che faremo dimostrera' quanto lo sport italiano produce per il nostro paese e quanto e' importante lo sport italiano. Mi auguro che ci sia altrettanta risposta da parte di chi deve decidere".

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"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks