sabato 22 dicembre 2007

un mitico post di un mitico BLOG

07 June 2006

Le ali di piombo di Adriana Faranda
Questo è il sequel ideale del mio post precedente su D'Elia. Da più parti sui blog si scrive provocatoriamente che l'Italia è una repubblica fondata sul terrorismo. Come non essere d'accordo? Bisognerebbe pure aggiungere che l'amnesia è il peggior difetto degli Italiani e che sovente, è già di per sé, una forma di "amnistia silenziosa", di indulgenza plenaria di fatto. Se c'è una classe politica cinica come quella attualmente al governo, che ne approfitta a piene mani è perché sa di poterlo fare. Sa che non c'è una società civile che possiede gli anticorpi per respingere certe iniquità. Ora, l'intelligentzia rossa legata ai Premi letterari, ci vorrà far digerire la pasticca di fiele del terrorista-giallista Cesare Battisti, facendolo partecipare a qualche premio Strega o Campiello. Nel frattempo la Rizzoli (gruppo Corsera), immemore del suo limpido e specchiato martire del terrorismo, il caro Walter Tobagi, giornalista caduto sotto il piombo della mano assassina di Marco Barbone (da tempo in libertà) e della sua complice Caterina Rosenzweig, ha pubblicato il libro "Il volo della farfalla" di Adriana Faranda, personaggio di spicco della colonna delle Brigate Rosse che prese parte al sequestro e all'omicidio di Aldo Moro, allora Presidente del Consiglio. Moralità, etica e deontologia vorrebbero, che chi, come il gruppo RCS-Corriere della Sera ha subìto una perdita e un lutto tanto devastante a causa di quegli anni di piombo i quali non possono mai venir condonati, non avrebbe dovuto pubblicare gli scritti della Faranda. Ma in economia, sia sa, tutto quanto fa pecunia. La cosa più deplorevole, tuttavia, è che l'ex-brigatista si lamenta delle rimostranze che i parenti delle vittime del terrorismo hanno manifestato nei suoi confronti. Meglio di me, ha espresso il suo sdegno l'intellettuale, critico e scrittore Giuseppe Scaraffia sul magazine femminile IO DONNA del Corriere di sabato 3 giugno.Un trafiletto, dal titolo La visibilità di Adriana messo a pag. 22 certamente necessario, ma non ancora sufficiente a rendere piena giustizia del fenomeno.
Neanche in catene, e sarebbe proprio il caso di dirlo, fossi l'ex brigatista Adriana Faranda, deplorerei (in una delle tante interviste con foto) che i parenti delle vittime del terrorismo contestino l'eccessivo spazio dato dai media agli ex-terroristi.I nostri codici, nati in epoche in cui il penchant dei media per qualsiasi personaggio fuori norma era ancora impensabile, garantiscono tutto tranne che, in effetti, il rispetto per i morti. Non si tratta di legge del taglione, ma di contrappasso adeguato alla fattispecie: chi ha tolto una vita non dev'essere più visibile, non lo merita più. Deve perdere la faccia, come l'ha persa col suo comportamento. Vogliono, come la Faranda, spiegare le radici della loro violenza? Lo facciano seduti di spalle come Hitchcock, con la voce elettronicamente modificata, senza che trapeli la loro identità. Vogliono scrivere? Non firmino. L'oscurità è una pena mite, ma indispensabile. La Faranda si sente rifiutata? Non pensa che è il minimo che le possa capitare? (G.F.)
Ad onta dell'oblìo verso chi delinque e del risalto mediatico dato, le ali della farfalla Adriana Faranda non potranno spiccare il volo, poiché macchiate di sangue, che è greve come il piombo di quegli anni. Il bene è leggero e avanza coi piedi delicati (Nietzsche).Dunque, ciò che non è bene, non può volare alto. Non penso perciò, possa avvenire una resurrezione letteraria per questi personaggi.
E la farfalla, fatalmente, rimarrà con le ali trafitte dagli spilli, fissa in una teca. Senza alcuna metamorfosi.
Pubblicato da Nessie @ 7.6.06

1 commento:

Anonimo ha detto...

yo... funny thoughts.

"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks