In barba ad ogni forma di pietismo dei cosidetti normodotati..
Arriva da Bolzano una bellissima notizia per gli appassionati della palla ovale, ma soprattutto per tutti i disabili che durante queste Paralimpiadi hanno avuto modo di conoscere il Wheelchair rugby e ne sono rimasti affascinati come noi. Grazie al Sudtirolo Rugby e all'impegno di Alvaro de Astica Hernandez, Stefano Minozzi, Paolo Bressolin, Fabio Demattè e Beppe Morainfatti, è nata il 1° agosto 2008 la prima Federazione Italiana Rugby Ruote - Wheelsport che darà la possibilità di far nascere e crescere anche da noi il Murderball! Qui sotto trovate il primo comunicato ufficiale e il link al siti dell'Associazione!
Nasce a Bolzano, il primo agosto 2008, la prima “Federazione Italiana Rugby Ruote – Wheelsport”: si tratta del primo connubio dedicato allo sport del rugby adattato alle esigenze anche di atleti disabili nato in Italia. A Presidente è stato eletto Stefano Minozzi, vicepresidente Alvaro de Astica Hernandez. La federazione si occuperà della promozione del rugby come disciplina sportiva per la creazione di occasioni di gioco a squadre, campionati, allenamenti in palestra. Si tratta di un’ottima occasione per tutti gli appassionati di rugby di avvicinarsi a questo mondo. Esiste anche un sito http://www.wheelsport.it/, dove è possibile reperire maggiori informazioni sulla Federazione e anche un approfondimento sulla storia dello sport per disabili. La federazione promuoverà anche una “cultura” dello sport: le due finalità principali dell’ attività fisico sportiva riguardano lo sviluppo delle potenzialità individuali (incremento di capacità e acquisizione di abilità) e l'integrazione in un contesto di vita ricco di relazioni significative. Lo sport può rappresentare un’esperienza bella e gratificante, può favorire la maturazione e la crescita, può migliorare l’immagine di sé e la sicurezza personale, è quindi importante offrire una gamma di opportunità appropriate alle abilità dei disabili, ma ciò non deve mai implicare confronto o competizione con i non disabili quando il tipo di handicap limita le loro capacità funzionali in confronto ai non disabili stessi. Lo sport possiede virtù integratrici e socializzanti, per la sua propria essenza, perché la sua pratica obbliga al rispetto di regole,accettate e interiorizzate. L’attività sportiva permette di trasmettere valori universali di giustizia, uguaglianza, democrazia. La persona disabile rischia spesso di sviluppare un'immagine di sé molto negativa, un senso di impotenza che la induce a considerarsi incapace di affrontare le difficoltà e che può divenire fattore condizionante per ulteriori insuccessi e fallimenti. Lo sport lo fa “vincere”.
E, insieme ai disabili, vince anche il Sudtirolo Rugby che ancora una volta di dimostra attento e sensibile a quei valori che dovrebbero accompagnare lo sport in ogni suo passo. A nome di Rugby 1823 faccio i miei complimenti ad Alvaro, che mi ha comunicato questa bellissima notizia, a tutti coloro che partecipano a questa iniziativa e auguro loro un grandissimo in bocca al lupo! (da RUGBY 1823 blog)
Nasce a Bolzano, il primo agosto 2008, la prima “Federazione Italiana Rugby Ruote – Wheelsport”: si tratta del primo connubio dedicato allo sport del rugby adattato alle esigenze anche di atleti disabili nato in Italia. A Presidente è stato eletto Stefano Minozzi, vicepresidente Alvaro de Astica Hernandez. La federazione si occuperà della promozione del rugby come disciplina sportiva per la creazione di occasioni di gioco a squadre, campionati, allenamenti in palestra. Si tratta di un’ottima occasione per tutti gli appassionati di rugby di avvicinarsi a questo mondo. Esiste anche un sito http://www.wheelsport.it/, dove è possibile reperire maggiori informazioni sulla Federazione e anche un approfondimento sulla storia dello sport per disabili. La federazione promuoverà anche una “cultura” dello sport: le due finalità principali dell’ attività fisico sportiva riguardano lo sviluppo delle potenzialità individuali (incremento di capacità e acquisizione di abilità) e l'integrazione in un contesto di vita ricco di relazioni significative. Lo sport può rappresentare un’esperienza bella e gratificante, può favorire la maturazione e la crescita, può migliorare l’immagine di sé e la sicurezza personale, è quindi importante offrire una gamma di opportunità appropriate alle abilità dei disabili, ma ciò non deve mai implicare confronto o competizione con i non disabili quando il tipo di handicap limita le loro capacità funzionali in confronto ai non disabili stessi. Lo sport possiede virtù integratrici e socializzanti, per la sua propria essenza, perché la sua pratica obbliga al rispetto di regole,accettate e interiorizzate. L’attività sportiva permette di trasmettere valori universali di giustizia, uguaglianza, democrazia. La persona disabile rischia spesso di sviluppare un'immagine di sé molto negativa, un senso di impotenza che la induce a considerarsi incapace di affrontare le difficoltà e che può divenire fattore condizionante per ulteriori insuccessi e fallimenti. Lo sport lo fa “vincere”.
E, insieme ai disabili, vince anche il Sudtirolo Rugby che ancora una volta di dimostra attento e sensibile a quei valori che dovrebbero accompagnare lo sport in ogni suo passo. A nome di Rugby 1823 faccio i miei complimenti ad Alvaro, che mi ha comunicato questa bellissima notizia, a tutti coloro che partecipano a questa iniziativa e auguro loro un grandissimo in bocca al lupo! (da RUGBY 1823 blog)
Nessun commento:
Posta un commento