martedì 16 settembre 2008

altro che .."POVERINI"..


In barba ad ogni forma di pietismo dei cosidetti normodotati..

Arriva da Bolzano una bellissima notizia per gli appassionati della palla ovale, ma soprattutto per tutti i disabili che durante queste Paralimpiadi hanno avuto modo di conoscere il Wheelchair rugby e ne sono rimasti affascinati come noi. Grazie al Sudtirolo Rugby e all'impegno di Alvaro de Astica Hernandez, Stefano Minozzi, Paolo Bressolin, Fabio Demattè e Beppe Morainfatti, è nata il 1° agosto 2008 la prima Federazione Italiana Rugby Ruote - Wheelsport che darà la possibilità di far nascere e crescere anche da noi il Murderball! Qui sotto trovate il primo comunicato ufficiale e il link al siti dell'Associazione!
Nasce a Bolzano, il primo agosto 2008, la prima “Federazione Italiana Rugby Ruote – Wheelsport”: si tratta del primo connubio dedicato allo sport del rugby adattato alle esigenze anche di atleti disabili nato in Italia. A Presidente è stato eletto Stefano Minozzi, vicepresidente Alvaro de Astica Hernandez. La federazione si occuperà della promozione del rugby come disciplina sportiva per la creazione di occasioni di gioco a squadre, campionati, allenamenti in palestra. Si tratta di un’ottima occasione per tutti gli appassionati di rugby di avvicinarsi a questo mondo. Esiste anche un sito http://www.wheelsport.it/, dove è possibile reperire maggiori informazioni sulla Federazione e anche un approfondimento sulla storia dello sport per disabili. La federazione promuoverà anche una “cultura” dello sport: le due finalità principali dell’ attività fisico sportiva riguardano lo sviluppo delle potenzialità individuali (incremento di capacità e acquisizione di abilità) e l'integrazione in un contesto di vita ricco di relazioni significative. Lo sport può rappresentare un’esperienza bella e gratificante, può favorire la maturazione e la crescita, può migliorare l’immagine di sé e la sicurezza personale, è quindi importante offrire una gamma di opportunità appropriate alle abilità dei disabili, ma ciò non deve mai implicare confronto o competizione con i non disabili quando il tipo di handicap limita le loro capacità funzionali in confronto ai non disabili stessi. Lo sport possiede virtù integratrici e socializzanti, per la sua propria essenza, perché la sua pratica obbliga al rispetto di regole,accettate e interiorizzate. L’attività sportiva permette di trasmettere valori universali di giustizia, uguaglianza, democrazia. La persona disabile rischia spesso di sviluppare un'immagine di sé molto negativa, un senso di impotenza che la induce a considerarsi incapace di affrontare le difficoltà e che può divenire fattore condizionante per ulteriori insuccessi e fallimenti. Lo sport lo fa “vincere”.
E, insieme ai disabili, vince anche il Sudtirolo Rugby che ancora una volta di dimostra attento e sensibile a quei valori che dovrebbero accompagnare lo sport in ogni suo passo. A nome di Rugby 1823 faccio i miei complimenti ad Alvaro, che mi ha comunicato questa bellissima notizia, a tutti coloro che partecipano a questa iniziativa e auguro loro un grandissimo in bocca al lupo! (da RUGBY 1823 blog)

Nessun commento:

"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks