sabato 19 giugno 2010

SOS costume...

oltissime donne e negli ultimi anni altrettanti uomini, si risvegliano una mattina di marzo-aprile, puntualmente tutti gli anni con un’unica idea: rimettersi in forma per la blasonata prova costume dell’estate.

E come ogni anno ricorreranno ad iscrizioni dell’ultimo minuto in palestra, ad improbabili diete dimagranti e faranno prosperare le già multimilionarie aziende produttrici di pillole e creme portentose.
Risultato? Sulle spiagge ad agosto queste persone metteranno in mostra risultati scarsi o nulli, insoddisfazione per le proprie forme e portafogli più vuoti.

E ogni anno è la stessa storia! Come ovviare a tutto questo? Il trucco c’è: trasformare prima la testa e poi il fisico seguirà a ruota. Questo significa che bisogna partire dal modificare alcuni modi – errati – di pensare e di comportarsi: solo così sarà possibile non arrivare alle porte dell’estate con i chili in più, tono muscolare scarso e tanta tanta voglia di avere un corpo nuovo.

Mettersi o rimettersi in forma non deve essere concepito alla stessa stregua di rifarsi il trucco o indossare un abito nuovo, cioè come una facciata da mostrare quando ci si spoglia dei vestiti di città, ma come un modo per restare in salute. E chi vorrebbe godere di buona salute solo per pochi mesi all’anno? Così facendo non si dovrà correre ai ripari dell’ultimo momento, ma si riuscirà a mantenersi in forma per tutto l’arco dell’anno. Molte persone non riescono mai ad iniziare un’attività sportiva o un’alimentazione più sana e controllata perché pensano che siano richiesti sforzi esagerati. Ed in effetti, se si presume di cominciare ad aprile per mostrare ad agosto i risultati in spiaggia, gli sforzi – tra l’altro inutili – saranno così tanti ed estenuanti da far passare a chiunque la voglia di perseverare. Cominciare, invece, a piccoli passi, senza la presunzione di ottenere immediatamente risultati da divi cinematografici, permetterà a chiunque di stare bene tutto l’anno, non affannarsi con stratagemmi dell’ultimo momento e sfoderare in spiaggia un fisico migliore.

E poi ancora c’è la mentalità del “tutto e subito”. Non siamo capaci di aspettare ed apprezzare i piccoli progressi, non siamo più capaci di applicarci verso il raggiungimento di un obiettivo che non sia raggiungibile domani o la prossima settimana. Vogliamo tutto e subito. E purtroppo, ancora una volta, ci ritroviamo tristemente a valutare che i risultati non si sono affatto materializzati. Ma perché ci succede tutto ciò? Come possiamo combattere questa mentalità? Per prima cosa, quando formuliamo un obiettivo, questo deve avere due caratteristiche: essere concreto ed essere spezzettabile. Concreto significa che dobbiamo piazzarci davanti allo specchio e partire dal nostro tipo fisico, da quanto siamo disposti ad applicarci in sport ed alimentazione corretta. Non è possibile, come fanno i più, metterci davanti ad una rivista e fissare come nostro obiettivo un personaggio famoso che per giunta è anche diverso da noi per età e tipologia fisica (ossatura, altezza, metabolismo ecc.). Spezzettabile, invece significa che dobbiamo poter suddividere il nostro obiettivo in tappe più modeste e meno lontane nel tempo, così da non scoraggiarci e perderci per strada.

E poi, altro tormentone dell’estate, ci sono le pillole, le tisane e tutte le altre pozioni magiche vendute un po’ ovunque. Chi non si è fatto tentare almeno una volta? E qual è la vostra esperienza o quella dei vostri amici: sono veramente efficaci? Chi ha mai incontrato qualcuno la cui forma fisica sia stata veramente rimodellata da questi intrugli? Se si impara a leggere bene le istruzioni e la composizione delle pillole, per esempio, si scopre che si tratta per lo più di integratori alimentari contenenti sostanze che per la maggior parte assumiamo normalmente nella nostra alimentazione. Ma non è tutto: tutti questi portentosi prodigi riportano un’indicazione che recita più o meno così: “coadiuvante in regimi ipocalorici ed adeguata attività fisica”. Il che significa che ci aiuteranno a perdere peso in associazione ad una dieta a ridotto apporto calorico e a dello sport praticato con costanza.

Quindi la domanda è: dato che già sappiamo tutto ciò, perché continuiamo ogni anno a comprare questi “dimagranti”? La risposta è meno semplice e riguarda gli effetti psicologici che la pubblicità ha su di noi. Splendide ragazze, praticamente delle dee dal corpo perfetto – che non hanno affatto assunto l’integratore! - età anagrafica inferiore ai vent’anni, felici ed ammirate da uomini prestanti. Ecco cosa ci propone lo spot: non un dimagrante, ma uno status. Essere attraenti, desiderati e felici. E noi comuni mortali che conduciamo una vita piena di impegni e di routine, che non troviamo il giusto tempo per allenarci, che riusciamo sì e no a lavorare, fare la spesa, far quadrare i conti a fine mese ci lasciamo per un momento prendere dal sogno proposto in pubblicità. Sì, piacerebbe anche a noi essere così. E quindi, mano al portafogli, acquistiamo ed acquistiamo prodotti per poi ritrovarci delusi ed insoddisfatti.

In molti altri casi c’è poi l’effetto delega. Una volta comprato il nostro prodotto “dimagrante” continuiamo a mangiare come prima e a muoverci meno di prima, delegando, appunto, al magico prodotto tutto il lavoro che c’è da fare. Riteniamo o ci illudiamo, in buona sostanza, che il prodotto da solo possa comunque concederci alcuni risultati. Il sedere scolpito o gli addominali definiti resteranno un miraggio.

Prendere coscienza dei nostri errori, può rappresentare il primo passo verso un acquisto più oculato di taluni prodotti spacciati come miracolosi, ma soprattutto verso un uso più consapevole del nostro corpo.

Nessuno continuerebbe a guidare la propria auto senza mai controllare l’olio o sostituire le gomme. E nemmeno qualcuno si sognerebbe mai di introdurre la benzina super in un’auto diesel. E allora perché continuiamo a trattare il nostro corpo come un nemico, ad introdurre cibo spazzatura, a non farlo mai muovere e a somministrargli dimagranti, a sottoporlo ad estenuanti sedute d’allenamento tutte concentrate in un unico breve periodo, quando basterebbe trattarlo un po’ meglio costantemente? Probabilmente la risposa è che abbiamo collezionato talmente tanti insuccessi in passato tra diete e palestra che ci siamo convinti di appartenere a quella schiera di persone che non ce la faranno mai. Ma la verità è che non siamo noi ad essere sbagliati o a non essere tra i predestinati che un giorno riusciranno a perdere peso e ad essere tonici: la realtà è che abbiamo sempre applicato il metodo sbagliato.

Di giusto metodo ce n’è uno solo:

1. costanza: applicarsi tutto l’anno a partire da subito e non solo prima dell’estate;

2. pazienza: i risultati rapidi sono una chimera e non durano nel tempo. Mai!

3. convincersi di non essere un “caso speciale”: tutti noi senza eccezioni abbiamo le carte in regola per farcela;

4. moderazione: strafare nello sport affatica solo i muscoli, rovinandoli. Strafare nell’alimentazione (diete drastiche, monotematiche, troppo insipide) fanno perdere solo liquidi ed il buon umore;

5. volersi più bene: fatelo per voi stessi e per la vostra salute e non per come vi guarderanno gli altri in due settimane di ferie. Vedrete che automaticamente si instaureranno in voi abitudini nuove ed insperate.

Quindi rimboccatevi le maniche e non demoralizzatevi: se aveste cominciato l’anno scorso anziché lasciar perdere, come sareste oggi?

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"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks