mercoledì 29 febbraio 2012

BUFFON-ate!!

SCUOLA DI CALCIO , SCUOLA DI IMBROGLI

Il calcio non è il rugby, il calcio ormai è il festival dell’imbroglio. Imbrogliano tutti: i giocatori quando cadono da soli e pretendono rigori o punizioni, anche un corner comporta lamenti e sceneggiate, anche un fallo laterale. Non c’è quindi da meravigliarsi se i calciatori dimostrano di essere finalizzati ad imbrogliare e se quindi la “ lealtà sportiva” diventa una palla al piede, anzi una vera vergogna. Sabato scorso la Juventus perdeva a San Siro contro il Milan per 1 a 0 quando su colpo di testa di un milanista è arrivato il secondo goal del Milan. La palla è entrata in rete di almeno un metro ma Buffon, portierone della Juve e della Nazionale, nel tentativo di evitare il goal ha preso il pallone da dentro la porta ricacciandola fuori . Insomma ha truffato, perché era goal e l’arbitro, ingannato da Buffon e dal suo collaboratore ( prima dal secondo e poi anche dal primo) non ha concesso il goal. Dunque non solo errore arbitrale dell’arbitro, ammissibile, ma anche errore del secondo arbitro , già meno ammissibile , e concorso volontario di Buffon nel finalizzare la truffa. Buffon ha detto che “ lui non è un ipocrita” perché non solo non se ne è accorto ( che la palla era dentro) ma che se pure se ne fosse reso conto non l’avrebbe mai confessato. Dunque , qualcuno dica a Buffon che l’ipocrisia è un valore negativo e che la lealtà è un valore positivo e che le due cose non configgono fra di loro., nel senso che “ non essere ipocrita non vuol dire essere un truffatore”. Proprio perché “ non essere ipocrita” vuol dire “ essere sincero”, Buffon aveva l’obbligo morale di non concorrere nella truffa ai danni dello sport, del pubblico e del Milan. 

FONTE: http://wwwgaetano-lopinione.blogspot.com/2012/02/in-nome-di-che-cosa-la-tragedia-in-val.html

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"....la piu' bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacita' di soffrire. Questo e' uno sport che allena alla vita."

John Kirwan ex allenatore nazionale italiana e giocatore degli All Blacks